Lettere a Iacchite’: “Lamezia, i danni della gestione del nuovo vescovo stanno diventando imbarazzanti”

Buongiorno.

I danni del nuovo vescovo di Lamezia cominciano a farsi sentire all’interno della diocesi.

Ben 12 spostamenti di parroci che hanno appena compiuto o devono appena compiere i 9 anni canonici all’interno della comunità. Una spaccatura incolmabile all’interno del clero. Già la presentazione un anno fa non è stata delle migliori: monsignor Serafino Parisi non è un vescovo amato, non si può comparare all’amatissimo e compianto vescovo Schillaci che ha lasciato la diocesi dopo solo 3 anni per far posto a Parisi.

I malumori all’interno del clero si fanno sentire e come, basti pensare al parroco di S. Teodoro che andrà a Marcellinara, lui è di Tiriolo e non sarà accolto bene.

Basta pensare al Parroco della Pietà da oltre 20 anni, don Leone, che ha accettato lo spostamento solo in Cattedrale, e quì vi è un discorso di natura economica: quali favori sono stati fatti al vescovo per ottenere questo incarico così importante?!A discapito del parroco don Cittadino che stava lavorando bene nella parrocchia della Cattedrale.

Già qualche mese fa il vescovo ha cambiato vettura acquistando una sontuosa Audi A4 del valore di 40.000 euro, sostituendo una Passat nuova acquistata da Schillaci nel 2020, guarda caso agli affari economici in Curia c’è don Leone… non siamo certo nello stile di papa Francesco, ”una chiesa poveri e per i poveri”…

In diocesi sembra di essere tornati ai tempi di Cantafora, vescovo barricato in curia con il comando su tutto e tutti, facendo ritornare il vecchio vicario generale don Buccafurni, guarda caso vicario ai tempi di Cantafora, togliendo il validissimo don Angotti, nominato 2 anni fa vicario da Schillaci, guarda caso non amato da Cantafora.

Parisi fa solo comizi e propagande, non è del tutto distaccato dal ruolo di professore universitario, infatti tiene molto alla scuola biblica diocesana, però niente vicinanza ai giovani, nessun incontro finora. Evidentemente non ha tempo… Solo riunioni “politiche” nelle quali a ripetizione invita ad essere ”corresponsabili”, ma in realtà c’è solo lui al comando: la diocesi di Lamezia è in dittatura…

Lettera firmata