Cosenza, concorso Ginecologia all’Annunziata. Il Consiglio di Stato accoglie l’appello e sconfessa il solito Cozzolino

Ieri, 28 luglio 2023, il Consiglio di Stato, Sezione terza, ha accolto l’appello della candidata esclusa dal concorso la Dott.ssa Tiziana Russo e ha disposto una sollecita definizione del merito dell’intera e nota vicenda concorsuale che si trascina da oltre un anno. I giudici romani hanno sospeso la sentenza del TAR Calabria che in prima battuta aveva respinto, illegittimamente, i motivi di censura avanzati dalla candidata che si è avvalsa del patrocinio dello Studio degli Avvocati Ciambrone & Mascaro che sin dall’inizio hanno sostenuto le buone ragioni della dott.ssa Tiziana Russo ingiustamente ritenuta non idonea pur avendo ottenuto il massimo punteggio nella valutazione dei titoli accademici e professionali.

Nella decisione del Consiglio di Stato così si legge: “P.Q.M. Accoglie l’appello…” e nella parte motiva “..ritenuto che i primi due motivi di appello meritano approfondimento nella sede del merito…” concede la sospensione dell’impugnata sentenza.

L’Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza sulla scorta dell’esito del primo grado aveva deliberato di assumere i due vincitori con contratto a tempo indeterminato e ciò ha indotto l’appellante RUSSO Tiziana a chiedere con urgenza la sospensione degli effetti della graduatoria ed ingiusta sentenza dei giudici calabresi (Rel. Dott. Francesco Tallaro).

La discussione, alla presenza di tutte le parti e dell’Avvocato generale dello Stato che aveva chiesto il rigetto dell’appello, si è svolta la camera di consiglio in data 27.07.2023 e all’esito il Consiglio di Statp ha accolto l’appello. I due motivi, che sono poi quelli principali del ricorso e dei motivi aggiunti, che i giudici di palazzo Spada hanno ritenuto di dover approfondire -tanto da sospendere l’impugnata sentenza di primo grado- sono quelli riguardanti l’incompatibilità del Presidente del Concorso il Dott. Michele Morelli e la violazione del bando concorsuale ove, illegittimamente, il presidente e la commissione concorsuale hanno inteso ridurre la valutazione dei titoli dei candidati a solo gli ultimi cinque anni pregressi al concorso e non nella loro globalità e quindi non anche per il periodo antecedente per come era previsto nel bando. Ciò aveva comportato un minor punteggio per la candidata Russo e una minore forbice con i due vincitori.

Circa il motivo sull’incompatibilità si è censurato il comportamento del Dott. Michele Morelli che, ad avviso della candidata poi ritenuta non idonea, doveva avvertire l’Azienda Ospedaliera della situazione, anche potenziale, di conflitto con il di lei marito  attualmente professore all’Università La Sapienza di Roma. Quindi una situazione di grave inimicizia, legate a delle denunce sporte dal marito della candidata contro la malasanità, che rendeva il Dott. Morelli incompatibile alla carica di Commissario del concorso.

Tra l’altro la medesima questione è stata oggetto di apposita denuncia-querela ai Carabinieri di Cosenza i quali, all’esito di approfondite indagini, hanno concluso nella loro informativa di reato per l’ipotesi di abuso di ufficio a carico dell’indagato Morelli. Ipotesi, poi, non supportata dal famigerato pm Dott. Pino Cozzolino (truffatore sopraffino) che aveva chiesto – come da scontato copione – l’archiviazione poi impugnata dalla dott.ssa Russo con l’assistenza del suo avvocato Luigi Ciambrone.

Il GIP di Cosenza, Dott. Piero Santese, ha ritenuto ammissibile l’opposizione della persona offesa, la dott.ssa Russo, e ha fissato l’ udienza del 03.10.2023 presso il Tribunale di Cosenza. Sconfessando il solito Cozzolino… 

La persona offesa ha indicato numerosi punti di investigazione suppletiva chiedendo, ove ne ricorrano i presupposti, anche l’imputazione coatta dell’indagato Morelli.

Anche in sede penale, quindi, si discuterà della questione se Morelli aveva o meno l’obbligo di astenersi per come sostenuto dalla querelante e, ora, anche dagli stessi Carabinieri che hanno condotto le indagini. Si legge infatti a pag. 3 della informativa di reato: “…proprio per tali motivi il Dott. Michele Morelli …avrebbe dovuto dimettersi dall’incarico ricevuto nella commissione esaminatrice” ed ancora sempre i Carabinieri scrivono al P.M.: “Da una analisi della vicenda prospettata…il Dott. Michele Morelli avrebbe dovuto comunicare all’A.O. di Cosenza una sua astensione nell’assumere l’incarico di presidente della commissione d’esame in quanto è evidente che lo stesso non poteva giudicare la professionista con l’obiettività, imparzialità e trasparenza”.

L’ipotesi di reato configurata dalla Polizia Giudiziaria è quella di abuso di ufficio su cui invece il pm Pino Cozzolino (truffatore maldestrino) ha ritenuto di chiederne l’archiviazione al GIP distrettuale.

Tale vicenda è stata discussa anche innanzi al Supremo Collegio del Consiglio di Stato che ha ritenuto di dover approfondire il motivo di ricorso formulando una prognosi favorevole al suo eventuale accoglimento. Secondo i giudici romani, nella fase conclusiva del merito prevista per il mese di ottobre, l’eventuale accoglimento definitivo dei due motivi del ricorso comporterà la caducazione automatica dell’intera prova concorsuale che andrà quindi ripetuta ex novo. Ciò ovviamente con danno erariale a danno dell’Azienda Ospedaliera Annunziata di Cosenza che si vedrà costretta ad indire un nuovo concorso con ulteriore spesa economica e di tempo che si sarebbe potuto e dovuto evitare se sol si fossero rispettate le norme di legge poi censurate, nei vari ricorsi ed appelli, dalla difesa della candidata.

Tra l’altro la stessa difesa dell’appellante dott.ssa Tiziana Russo aveva chiesto, nell’atto di appello, la concessione della sospensiva senza voler pregiudicare o aggravare la nota carenza di personale medico riconoscendo quanto di buono la Regione Calabria, nella persona del suo presidente Occhiuto, sta facendo e risultando incolpevole l’Azienda Ospedaliera Annunziata nel concorso in questione in quanto le censure investono l’operato della Commissione esaminatrice e del suo presidente.

Insomma, i punti oscuri della vicenda concorsuale verranno finalmente portati alla luce del diritto e al momento, a distanza di oltre un anno dal concorso, il Consiglio di Stato con la sua ultima decisione ha posto uno stop alla sentenza del TAR per la Calabria che non ha retto ad un primo vaglio di legittimità del Supremo Collegio.

PRECISAZIONE

In merito alla nota a firma degli Avv.ti Ciambrone e Mascaro relativamente al Concorso si precisa quanto segue.
La sentenza del TAR Calabria di rigetto dell’originario ricorso dell’assistita degli avv.ti Mascaro e Ciambrone non è stata sospesa.
Nel provvedimento emesso il 28 luglio 2023 si legge testualmente che “nella comparazione dei contrapposti interessi, risulta prevalente quello dell’Amministrazione intimata alla prosecuzione della procedura concorsuale”.
avv. Federica Russo