Reggina, è l’ora della rabbia: “Maledetti, ora posate il giocattolo”

Felice Saladini ha parlato, anzi ha scritto. E neanche più sotto forma di comunicato ufficiale sul sito della Reggina – che partiva dai “suoi uomini” senza neanche passare dall’ufficio stampa – bensì sul suo profilo ufficiale Facebook. Però ha mantenuto lo stesso stile: quello delle bugie“Siamo tutti stupefatti dalla decisione del Tar”, si legge a qualche ora dalla sentenza dell’organo dello Stato. E altre menate del genere per avvalorare le tesi complottistiche contro la Reggina alle quali, a parte… Antoniozzi, non crede veramente nessuno.

La speranza è che anche tutta la piazza amaranto, anziché cercare il capro espiatorio in chissà quale colpevole, si renda conto che il male ce l’aveva dentro. A ben guardare alcuni commenti, c’è da ammettere che diversi utenti ci stiano andando giù pesantemente, feriti e delusi.

E infatti, come prevedibile, ora è il tempo delle reazioni. A caldo. Di rabbia. Si sfogano, i tifosi reggini, dopo la sentenza del Tar che respinge il ricorso del club amaranto contro l’esclusione. Interviene sui social anche Massimo Ripepi“venduti, traditori, ora tacete per sempre”, ha scritto il consigliere sui social.

In queste settimane Ripepi non ha nascosto la sua rabbia soprattutto nei confronti di chi ha portato la società in questa situazione, ovvero Felice Saladini. Ha evidenziato l’assenza della politica e ha attaccato più volte i vertici del club.

DEMETRIO ARENA

“Non facciamoci ingannare o fagocitare da tesi complottistiche, la Reggina non è vittima del sistema calcio (indubbiamente corrotto) né della politica (indubbiamente inadeguata) la responsabilità della fine della nostra Benamata è di questi signori. Da Reggino e tifoso amaranto dico solo: MALEDETTI!”. Parola di Demetrio Arena. Non poteva essere più chiaro, l’ex Sindaco di Reggio Calabria, che così si esprime sui social postando la foto di Saladini, Brunori e Ferraro.

A qualche ora dalla sentenza del Tar, che respinge il ricorso contro l’esclusione dalla Serie B della Reggina, Arena fotografa perfettamente la situazione. Così come in tante altre vicende che in passato o di recente hanno colpito la città, il cittadino – o in questo caso il tifoso – spara facile a “zero” sul sistema, con fare vittimistico e complottista. Ancora una volta, però, il male è alla radice. E non lo vogliamo capire…

PAOLO FICARA – IL DISPACCIO – 

Tranquilli, poche righe. Di pancia, forse. Nessun lenzuolo, nessuna filippica. Ci sforziamo di avere rispetto per il dolore di un popolo che ancora sentiamo nostro, nonostante le divisioni. Ma abbiamo letto il “pensiero” del signor Saladini, che con il suo FC Lamezia Terme non ha fatto l’esperimento di sfidare tutte le istituzioni sportive. Tale esperimento lo ha fatto solo con la Reggina.

Ed adesso annuncia un pleonastico ricorso al Consiglio di Stato, il che significherebbe – in caso di ulteriore e prevedibile Waterloo – non vedere calcio a Reggio per un anno. In nessuna categoria. Se l’intenzione è quella di emulare Campedelli con il Chievo, ossia di puntare ad un rimborso milionario mentre un’intera comunità sta piangendo il proprio vessillo, l’ultimo appello che ci sentiamo di lanciare è il seguente:

Signor Saladini, posi il giocattolo. Potremmo aggiungere l’avverbio “gentilmente”, ma ormai non è più il caso. Firmi assieme ai suoi soci l’atto di cessione gratuita della Reggina 1914 srl, lo infili sotto il portone di Palazzo San Giorgio anche alle 2 di notte se è del caso, si fermi con i ricorsi e ci abbandoni al nostro destino. Alla svelta.