Il nuovo ospedale è ancora solo un’idea ma, nei fatti, è già un edificio in rovina, schiacciato da correnti impetuose della politica che si è divisa sulla scelta dell’ubicazione. Palazzo dei Bruzi ha indicato Vaglio Lise, il luogo che lo studio di fattibilità commissionato dalla Regione (all’epoca guidata dal centrosinistra e da Mario Oliverio) aveva visto come il più conveniente. Una opzione unica fino a Giugno quando, da Catanzaro, è arrivato un aggiornamento a sorpresa. Non più solo Vaglio Lise ma uguali chance per l’Unical e per una terza opzione non individuata (Muoio Piccolo?). Equilibri stravolti da un decreto dirigenziale della Cittadella che è diventato la pietra miliare dalla quale si dipana la storia sempre più tormentata, dei rapporti tra Comune e Regione. Una narrazione segnata dai capitoli di un lungo braccio di ferro che, nel frattempo, si è esteso su altri terreni di scontro come la città unica, la presidenza dell’Anci Calabria, la sanità.
Lo sforzo di intrappolare il respiro della nuova Annunziata a Vaglio Lise ha spinto il sindaco Franz Caruso a formalizzare il ricorso al Tar. Una battaglia legale che sarà condotta dal professor Angelo Piazza (l’ex ministro per la Funzione pubblica nel primo governo D’Alema). L’obiettivo è quello di sterilizzare il decreto dirigenziale per rimettere a posto le cose rimettersi in marcia verso la posa della prima pietra nell’area dell’ex scalo merci. Il primo cittadino ha ricordato d’aver parlato «più volte con il governatore che mi aveva sempre ribadito che lui avrebbe rispettato la decisione del Consiglio comunale di Cosenza. Lo aveva detto a me, e lo aveva ribadito anche ad altre figure istituzionali. E, invece…». Invece è arrivata a sorpresa la revisione che rischia di spostare la “fabbrica” altrove, superando, così, l’indicazione di Palazzo dei Bruzi. «Mi ero spinto persino a ringraziare Occhiuto per l’avvio dell’iter amministrativo della realizzazione del nuovo ospedale. Ma devo prendere atto che si dice una cosa e se ne fa un’altra».
Adesso, ci penserà il Tar. Giudici amministrativi ascolteranno le ragioni del Comune, esposte dal professore Piazza, e chiederanno alla Regione chiarimenti sulla decisione di cambiare rotta allargando la rosa delle candidature che dovrebbero essere valutate da un nuovo studio di fattibilità, anche questo a carico delle finanze regionali. Nelle scorse settimane, il sindaco aveva salutato con rabbia il contestato decreto perché “il dirigente che lo ha firmato – spiegò il primo cittadino – è lo stesso che nel 2017 aveva curato e sottoscritto tutti gli altri atti amministrativi che hanno presieduto alle procedure che hanno condotto all’esito di uno studio di fattibilità. Una istruttoria tecnica che ha indicato il sito di Vaglio Lise più funzionale e conveniente per l’allocazione del muovo hub ospedaliero. Oggi, quello stesso dirigente smentisce se stesso. In base a quali motivazioni abbia attivato una nuova procedura, che oltretutto presenta forti elementi di illegittimità, non è dato sapere”.
E’ una corsa contro il tempo. L’Inail aveva presentato il cronoprogramma per l’inizio dei lavori. In quell’area immensa, che si allarga su 12 ettari, tra il fiume, la ferrovia e il quartiere di via Popilia, entro la fine del 2027 (al massimo per gli inizi del 2028) avrebbe dovuto essere posata la prima pietra del nuovo polo sanitario in grado di assicurare cure e assistenza a questo grande territorio. Ma entro il prossimo 30 settembre si dovrà affidare l’incarico per la seconda fase dello studio di fattibilità relativamente alla fase tecnico-economica. Un limite che finirà per essere aggiornato. Fonte: Gazzetta del Sud