Diamante. Viva il “Peperoncino Festival” ma mandate a casa Don Magorno e Pino “Sputazza”

Se la sono presa di brutto. Tutti i lecchini di Don Magorno e di Pino “Sputazza” Pascale dopo il nostro articolo (https://www.iacchite.blog/diamante-flop-per-lapertura-del-peperoncino-festival-il-format-di-don-magorno-ha-stancato-i-cittadini/) hanno sguinzagliato gli amici degli amici per commentare i post e chiedere aiuto alla stampa di regime ma nella sostanza invano perché le “corazzate” continuano a non calcolare neanche di striscio il Peperoncino Festival. Ed è così che Pino Sputazza (al secolo Giuseppe Saliva ironizzava un nostro lettore…) si annaca sulla pagina Facebook mostrando le foto (schiacciate, nei punti stretti) che dimostrano che a Diamante alla serata di apertura del Peperoncino c’erano “milioni” di persone.

Cogliamo subito l’occasione per chiarire un aspetto. Noi abbiamo solo scritto che il Peperoncino Festival ha un format ormai superato, che gli ospiti non sono all’altezza e che ormai è in fase calante e questo a Diamante lo sanno tutti, anche coloro i quali stanno pian piano trovando il coraggio per ribellarsi a questa amministrazione comunale. Lo sanno gli standisti che pagano 400 euro per posizionare un banchetto e fanno i salti mortali per guadagnarsi qualcosa. E lo sa bene anche Don Magorno che è volato in Cina per farsi finanziare il Peperoncino Festival e far girare più soldi.
Non volevamo certo mancare di rispetto ad Enzo Monaco, ma lui questo lo sa, da persona colta e arguta quale è.

Stendiamo poi un velo pietoso sulle elucubrazioni dei giornalisti di regime vicini a don Magorno. I loro numeri per gli ascolti, in tempi in cui il web ha soppiantato tutto, fanno decisamente sorridere e sono anacronistici, da Jurassic Park per usare una metafora che calza a pennello per il loro sindaco, che continua a finanziarli generosamente ma senza risultati mediatici tangibili.

Passiamo alle altre note dolenti della trentunesima edizione. Ci sono pochi stand sul lungomare. Poca scelta, tanto che la gente si sposta quasi tutta nell’area food. Una gestione pessima della viabilità. Diamante paralizzata. Pochi parcheggi, molti dei quali a pagamento e persone costrette a fare la fila dalla statale 18, bivio cimitero.

Manca l’ospite di grido (la rediviva e ormai over 50 Luisa Corna di certo non basta perché nessuno o quasi si ricorda più di lei), ma si sa che in questo momento il man of the match è il vicesindaco Pascale, futuro candidato a sindaco dei magorniani. Uno così acculturato da dichiarare in diretta Facebook “Apriamo le case chiuse”. Una uscita ovviamente infelice che doveva significare “è bello mettere le case sfitte a disposizione degli Argentini di Pitagora Mundus” ma purtroppo – per lui – gli è uscita quell’altra espressione e la gente non s’è manco messa a ridere ma l’ha mandato direttamente a quel paese.

Sì, perché ieri c’erano anche loro. Gli argentini della scuola Iscapi più discussa della Calabria. Insomma, il Peperoncino Festival accusa problemi tutti legati al “grande capo” e la qualità degli anni passati è utopia, così come l’attenzione mediatica che è in calo.
Certo, se solo i diamantesi avessero il coraggio il prossimo anno di alzare la schiena e mandare a casa questa amministrazione comunale che ha anche il coraggio di riproporsi sarebbe una bella cosa, ma ci sarà tempo per parlarne.
In bocca al lupo Diamante.
Noi abbiamo appena iniziato.