Belvedere. I lavori per la riapertura di Santa Lucia sono fermi e non si sa più nulla del bando per il Castello

Belvedere Marittimo. I lavori per la riapertura di Santa Lucia sono fermi

Annunciati in pompa magna addirittura il 10 Gennaio 2022 e poi a luglio dal vicesindaco con delega ai lavori pubblici, Francescuzza Impieri, i lavori per la riapertura di Santa Lucia sono fermi da mesi. Clamoroso a dirsi ma è la verità dei fatti. L’area era stata cantierata in gran parte ma i lavori sono bloccati dopo qualche giorno.
Ovviamente la maggioranza del sindaco Don Cascini, sempre più uomo solo al comando ed in rotta con Perrone e Martucci (Greco lo abbiamo detto, vuole la poltrona e lo stipendio) ha cercato di tenere la notizia silenziata, tanto che a Belvedere Marittimo di questa situazione si parla quasi sotto voce, ma qualcuno del posto se l’è cantata perché a Belvedere iniziano ad esser davvero stanchi di questa maggioranza imbarazzante, scarsa e impacciata.
I lavori sarebbero fermi perché la ditta incaricata avrebbe scavato in un terreno privato!
Incredibile ma vero.

Immaginate di essere il proprietario di un terreno in Contrada Santa Lucia di Belvedere Marittimo e senza avviso vi entrano in casa le ruspe, manco ci fosse Salvini a guidarle!!!
Una barzelletta.
Ovviamente lavori bloccati.

Come farà l’ufficio tecnico a convincere il privato lo sanno solo loro.
Noi che di Don Cascini e Francescuzza sua non abbiamo paura ve lo racconteremo come abbiamo sempre fatto.

Anche il bando per il Castello Aragonese è fermo.
Riacquistato in pompa magna dal comune prima dell’estate con tanto di video dove Cascini dichiarava: “Francesca voleva il Castello….da ridere”, doveva essere oggetto di lavori per la messa in sicurezza. Ad oggi nulla. Il complesso Aragonese starà un‘altra stagione invernale a prendere acqua in maniera tale da peggiorare ancora la propria stabilità.
Perché, signore e signori, siamo a Belvedere Marittimo, il paese dei balocchi dove non funziona nulla ma nessuno se la vuole guastare con Francescuzza dei Gilò e Don Cascini. Baciamo le mani…