A Vibo Valentia la campagna elettorale sta entrando nel vivo e tutti i riflettori sono puntati sul centrodestra, che con l’ufficialità della rinuncia di Maria Limardo alla ricandidatura è definitivamente imploso dopo che il cosiddetto “terzo polo” di quei gran marpioni impresentabili di Vito Pitaro (manculicanisignuri) e Stefano Luciano ne ha messo a nudo tutte le fragilità.
Pensate che poche ore prima della definitiva caduta della Limardo, uno dei media più vicini a Roberto Occhiuto – e quindi al leggendario Peppe ‘ndrina, al secolo Giuseppe Mangialavori – aveva scritto testualmente: “… Più movimentata la situazione nel centrodestra, dove la sindaca uscente Maria Limardo, di rientro dal congresso nazionale di Forza Italia con altre aspettative, sarebbe stata nuovamente “bloccata” dalle forze locali e dalla contrarietà, soprattutto, di Tonino Daffinà. Un forte passo indietro sulla ricandidatura della Limardo, a favore invece di quella di Roberto Cosentino, dirigente della Regione, che a sua volta avrebbe scavalcato nelle gerarchie i nomi di Giulio Nardo e dell’assessore regionale Rosario Varì…”.
Ora, tutti sanno che Tonino Daffinà è uomo di stretta fiducia di Roberto Occhiuto e tutti sanno che ha un sacco di motivi per non volere la ricandidatura della Limardo. Ma il commercialista-faccendiere Gran Maestro della massoneria deve essere stato “costretto” dal suo capo a smentire la notizia. E così, dopo appena poche ore dalla notizia del giornale vicino a Occhiuto, Daffinà ha diffuso una smentita giurando e spergiurando che lui non aveva bloccato la ricandidatura della Limardo e che, anzi, la riteneva come l’unica possibile candidata. Ovviamente Daffinà mentiva sapendo di mentire e vi spieghiamo agevolmente il perché.
Il presidente Occhiuto, dopo le Politiche del 2022, aveva chiesto alla Limardo di nominare assessore Daffinà, avendo difficoltà a collocarlo in un posto di sottogoverno per le note vicissitudini giudiziarie del Nostro.
La Limardo ha detto NO, con conseguente reazione isterica del presidente, che per vendicarsi ha deciso di muovere tutte le sue pedine per non farla ricandidare…
Ma ben presto Robertino ha capito che la compagine di Forza Italia (Daffinà, Varì eccetera) non va da nessuna parte. Anche perché nel frattempo Vito Pitaro e De Nisi hanno fatto un megagruppo di centro (che non vuole manco allearsi con Forza Italia per dare un bel calcio in culo al presidente) e tutti hanno capito che per il centrodestra la partita è persa in partenza.
Morale della favola: avrebbero voluto ricandidare la Limardo per addossarle le colpe della sconfitta e in alternativa futura cercano un agnello sacrificale (Cosentino o altri) che magari può provare a ricomporre con il centro…
In tutta questa situazione caotica, la notizia pubblicata dal giornale vicino a Occhiuto ha destabilizzato e non poco il campo del centrodestra e così Robertino ha costretto Daffinà a smentire la circostanza che vuole bloccare la candidatura della Limardo. Ma tutti sanno che una notizia smentita altro non è che una notizia… data due volte. E infatti neanche tre giorni dopo la Limardo ha gettato la spugna. E intanto il centrodestra vibonese si sfalda sempre più in attesa della inevitabile mazzata della sconfitta. Ma ci saranno ancora altri passaggi tragicomici dei quali naturalmente vi aggiorneremo passo passo.