Di Stasi e di una Calabria che prova a non morire
di Gioacchino Criaco
«L’unica rivoluzione politica arriva da Corigliano-Rossano, dove un ragazzo crea un progetto, una visione e non brandisce populismo e demagogia, ma offre soluzioni che vengono accettate e sostenute non solo da disoccupazioni, disperazioni, giovani. Stasi non ha vinto grazie, soltanto, ai poveri. Ha vinto perché una classe produttiva, nella città più ricca della Calabria, ha sposato la causa della restanza…» 17-6-2019.
Era l’incipit di un pezzo scritto dopo la vittoria di Flavio Stasi, nel 2019. A distanza di 5 anni (e mezzo) scriverei la stessa cosa: è una delle poche novità, non solo in Calabria, prodotte dal territorio non dal sistema partitico. È la prova che dalle lotte, dai sogni pure, forse anche dalle illusioni, possa nascere un’idea di cambiamento che rimanga intatta senza che i poteri locali siano riusciti a inglobarla, annullarne la spinta.
È la prova, contro tutte le iatture, alcune in malafede, che una Regione seppure ferita gravemente non sia morta, possa addirittura non morire e oltre a provare a sopravvivere un giorno possa vivere normalmente.
È retorico dirlo, ma l’esperienza di Stasi con, ovviamente, tanti limiti, errori, è più viva che mai e si presenta alla propria comunità per essere giudicata e chiedere che il progetto prosegua. In luoghi e tempi normali non ci sarebbe nulla di eccezionale. Di questi tempi, in Calabria, la sua è un’impresa memorabile. Il territorio può scegliere, vincere. E se vincesse in modo deciso sarebbe legittimato a guardare oltre il Comune. Davvero non poco per una terra morente.
Da noi, notoriamente, non ci si espone, poi si finisce isolati. Ci teniamo tutti al coperto per proteggere quello che, poco o tanto, abbiamo o crediamo di avere. In realtà stiamo andando tutti incontro al non avere nulla a ritrovarci solo con le mani ricoperte di polvere desertica. Tenersi al coperto potrebbe solo voler dire lasciarsi ricoprire da una polvere che prima o dopo riempirà pure gli ambiti che si credano più protetti e inarrivabili.