Aeroporto di Lamezia. Occhiu’, avresti fatto meglio a chiedere scusa ai calabresi

LETTERA APERTA

OCCHIU’, AVRESTI FATTO  MEGLIO A CHIEDERE SCUSA AI CALABRESI
È passato oltre un anno quando vi ho mandato una mia denuncia sulle condizioni penose e pericolose in cui versava l’aeroporto di Lamezia Terme, la cui zona partenze era stata collocata in una tensostruttura inadeguata, calda, rumorosa e pericolosa. Voi avete pubblicato la mia denuncia e quella di altri passeggeri. Qui il link della mia riflessione  che gentilmente avete ospitato:
Ieri, dopo quasi 400 giorni, leggo sui giornali online che all’aeroporto di Lamezia Terme è stata aperta la nuova area partenze. Il presidente Occhiuto e l’amministratore Franchini hanno festeggiato il grande evento. Bene, ne siamo tutti contenti e felici. Ma che cosa ci sia da festeggiare non lo capisco proprio. Per non parlare poi dei toni  trionfalistici ed euforici usati da Occhiuto con una faccia tosta senza confini. In fondo siamo davanti ad una storia che è l’emblema della cattiva politica calabrese, altro che dinamismo e velocità. Avrei volentieri riconosciuto lo sforzo fatto da Occhiuto ma non è possibile che quella che è l’emblema della cattiva amministrazione venga fatta passare per una pagina del nuovo modo di amministrare la Calabria. Se fosse così ci sarebbe da essere preoccupati.
Occhiuto, leggo sui giornali online, ha dichiarato: “Noi abbiamo dimostrato che in Calabria ci può essere un cambio di passo. Sei mesi per fare un’opera pubblica, un tempo record in Italia. Io qui sono stato con i giornalisti tre mesi fa, per raccontare il consultivo dei miei primi due anni e mezzo, e hanno visto che non c’era quasi nulla, siamo riusciti in tre mesi a concludere un lavoro anche piuttosto complicato perché pensate quello che bisogna fare anche in termini di impiantistica per un manufatto come questo. Quindi sono molto felice che la Calabria si segnali come una regione di eccellenza”.
Non si capisce bene di quale eccellenza parli il presidente e soprattutto come fa a parlare di un’opera pubblica terminata a tempo di record. Forse la felicità (tutta falsa e finta come… lui) per l’inaugurazione l’ha confuso un po’ e si è dimenticato un po’ dei fatti. Da quello che ricordo, la  tensostruttura  dove fu collocata la zona di partenza dell’aeroporto fu installata ai tempi della presidenta Jole Santelli. A suo tempo, di fronte a qualche osservazione critica, dalla Sacal vennero parole rassicuranti tendenti a tranquillizzare tutti. Si disse: ”Non è un passaggio estemporaneo del management di Sacal, ma una misura contingente, debitamente approvata da tutti i soggetti interessati, a cominciare da Enac, e coerente ad un complessivo piano di ristrutturazione, che consentirà di offrire spazi e comfort maggiori ai passeggeri in partenza dal nostro aeroporto”.
A suo tempo, sempre se la memoria non mi inganna, e non abbia letto male, si parlava di un piano di investimenti, un progetto di 51 milioni di euro. Quel progetto non è mai decollato e  nessuno ha saputo trovare le risorse. La stessa Sacal doveva investire 35 milioni ma l’attuale amministrazione ha ritenuto non sostenibile il progetto. Il finanziamento della Cee di 17 milioni non fu mai attivato e ciò l’abbiamo saputo   dall’interrogazione della ex parlamentare europea Laura Ferrara. La commissione europea rispose che “Il progetto ha risentito di ritardi ed è stato infine escluso dal programma”. Tutto questo pasticcio è stato provocato dalla Sacal e dalla Regione Calabria, importa poco a noi cittadini se le responsabilità vanno ascritte al vecchio management e alla vecchia giunta regionale. Sta di fatto che Roberto Occhiuto è presidente della Regione Calabria da  quasi tre anni e Marco Franchini  è amministratore Sacal da maggio 2022, cioè da due anni. E invece di fare propaganda, avrebbero fatto bene a chiedere scusa ai calabresi. Ma ormai i calabresi hanno imparato chi è… Occhiuto.