Calabria, l’irresistibile ascesa della “pupilla” Eugenia Montilla: da Capu i Liuni a Robertino nulla è cambiato

Il governatore-parassita della Regione Calabria ha affidato le sorti del personale a una coppia che ormai è vista con “terrore” nei corridoi della Cittadella ed è formata dal capo di gabinetto Luciano Vigna e dalla appena riconfermata segretaria generale della giunta Eugenia Montilla, da anni la “pupilla” di Nicola Adamo per fatti che conosciamo bene… (https://www.iacchite.blog/calabria-corrotta-la-pupilla-di-nicola-adamo-in-corsa-per-la-dirigenza-generale-del-segretariato-della-giunta/). Ma alla Cittadella o Capu i Liuni o parassita c’è poca differenza, anzi nessuna.

Il presidente caro ai pidocchi, impegnato nell’ambito ruolo di commissario alla sanità, ha delegato tutti i poteri alla “cupola”, che liberamente, fuori controllo e indisturbata, decide le sorti degli uffici, del personale, dei dirigenti e persino delle nomine nelle partecipate, presentando al governatore un’immagine distorta dei processi amministrativi per seguire la logica dei propri interessi. Il tutto attraverso provvedimenti che adottano e fanno adottare al presidente e alla giunta. Esempio palese è la redazione delle delibere di giunta a quattro mani (Vigna-Montilla) che giungono pochi minuti prima dell’inizio delle sedute di giunta.

Sulla “sempreverde” Montilla, poi, le voci di corridoio sono unanimi: ha vinto la corsa alla segreteria generale della giunta in assenza dei requisiti. La legge 31 del 2002 prevede per l’esercizio del ruolo di segretario 3 anni di esperienza nella qualifica di dirigente generale. Requisito che la Montilla non ha e alla Regione lo sanno tutti ma nessuno parla per paura di azioni punitive. Pertanto, verrebbe da chiedersi: le retribuzioni erogate in qualità di segretaria generale della giunta configurano un danno erariale e per la stessa Montilla una appropriazione indebita?

La proposta di legge n. 38 discussa nel Consiglio regionale del 28 febbraio scorso, guarda caso, modifica i requisiti previsti dalla legge 31 del 2002 in merito all’incarico di segretario generale. E il caso ha voluto che la dottoressa Montilla, tra i diversi avvisi pubblicati per la nomina dei dirigenti generali, abbia presentato domanda solo per il segretariato, come se sapesse già che quel posto toccherà comunque di nuovo a lei. Tutto ciò in maniera sfacciata e certa di poter procedere, con la complicità di Vigna, alla modifica della norma che altrimenti ne avrebbe impedito la nomina. Così vanno le cose nel gabinetto (in tutto e per tutto) della Regione Calabria.