“Arrical, un calderone putrido. Perché il Commissario viene tenuto sul trono dopo 4 mandati?”

Carissimo Direttore,
la lettera dei sindaci delle Città Capoluogo della Calabria al presidente Occhiuto ha scoperto il calderone putrido di ARRICAL. Infatti, la legge 10/2022 di istituzione dell’Autorità, aveva come obiettivo l’organizzazione del Servizio Idrico Integrato e dei Rifiuti, settori che negli ultimi anni hanno creato non pochi problemi ai Comuni della Calabria.

Arrical invece di dimostrarsi una operazione virtuosa a servizio dei Comuni, si è rivelata un intervento verticistico e di potere che ha consegnato ad un solo uomo (il Commissario) e per esso al presidente ed ai suoi sodali, 2 servizi –Idrico e Rifiuti – fondamentali per la vita futura dei calabresi, per costruire un sistema mirato a realizzare affari e business.

Il Commissariamento, che nell’intenzione del legislatore doveva durare sei mesi, eventualmente prorogabili, con l’obiettivo di consegnare l’Autorità ai Comuni, è stato prorogato dal presidente per ulteriori 4 mandati di sei mesi ciascuno. In questo frangente nulla è stato prodotto: nessuna interlocuzione con i Comuni, nessuna programmazione, un piano d’ambito farlocco disconosciuto da tutti i sindaci (vedi lettera dei sindaci della Città Capoluogo). Il Commissariamento inoltre in questi anni ha causato tensioni, incomprensioni, scontri e contrasti con gli organismi regionali e con gli enti locali. Infatti a quanto ci è dato sapere, un dirigente regionale ha avuto il coraggio e l’ardire di scrivere nero su bianco il fallimento del Commissario individuato con la legge n. 10/2022 e per tutta risposta, sembra sia stato costretto ad andare via.

Il Commissario ha preteso dal presidente l’allontanamento del Dirigente altrimenti si sarebbe dimesso e su questo è stato puntualmente accontentato, con l’avallo di un Direttore Generale, come al solito confusionario e fumoso, che invece di far rispettare la legge, senza dignità, consente la violazione di ogni regola.

ARRICAL, LETTERA DEI SINDACI (https://www.comune.cosenza.it/it/novita/page/i-sindaci-delle-cinque-citta-capoluogo-di-provincia-sollecitano-il-presidente-della-regione-calabria-affinche-avvii-le-procedure-per-dotare-arrical-degli-organi-rappresentativi-e-normativi)

La lettera dei sindaci, che finalmente si sono svegliati, esprime tutto questo dissenso e questo malessere.
Perché il presidente non ha ancora avviato le procedure per la nomina del Comitato direttivo dei Sindaci e del Direttore Generale di Arrical? Quali sono gli interessi che ne impediscono l’avvio di tali procedure? Perché l’ANCI Calabria su questa operazione vitale dei Comuni rimane muta?

Ritornando alle attività, quasi inesistenti di Arrical, occorre sottolineare alcune operazioni incomprensibili quali quella del Valle Crati il cui progetto, fermo da più di 15 anni, è stato
portato da 35 milioni a 132 Ml di euro; b) gli appalti milionari della gestione dei rifiuti affidati ad imprese per molti anni nonché incarichi ad personam ad amici degli amici anche siciliani; c) l’operazione Sorical che stenta ancora a partire e forse non partirà mai, in quanto il fondo tedesco ancora ne è in parte proprietario (aiuti di stato evanescenti) e ne controlla le decisioni condizionando tutti gli investimenti del PNRR fermi al palo da più di un anno.
Quello che dicono i sindaci se lo chiedono i calabresi.
Perché il Commissario viene ed è stato ancora tenuto sul trono dopo 4 mandati?
L’operazione Arrical che stravolgerà l’attuale impalcatura dei due servizi oggi in capo ai Comuni, avrà un giro d’affari di quasi un miliardo di euro per il quale già tutto è stato determinato dal Commissario nominato dal presidente.
Pertanto i sindaci chiedono, giustamente che tutta l’attività svolta fino, ad ora venga chiarita in quanto avrà ricadute sulla vita dei territori e degli enti locale.

Lettera firmata