Cosenza. “Grattacielo-ecomostro” tra via Miceli e via Alimena. Citrigno detta le condizioni alla commissione edilizia: “Voglio fare 12 piani!”

Ci sono novità per la vicenda del “grattacielo-ecomostro” che sta sorgendo in pieno centro a Cosenza, tra via Miceli e via Alimena, e che ormai – anche se non appaiono ancora i cartelli di cantiere – è sempre più riconducibile all’imprenditore Pietro Citrigno alias don Pierino, titolare di 4 cliniche e tre centri diagnostici, ma che non è per niente insensibile al fascino del “mattone”. Ma prima di rivelarvi le novità, è doveroso fare un riassunto delle puntate precedenti risalenti allo scorso mese di agosto quando, dopo aver visto lo scempio che sta mettendo su don Pierino, abbiamo deciso di capire meglio cosa sta accadendo.

Cosenza è sempre più terra di conquista per palazzinari spregiudicati e senza scrupoli legati alla grande paranza massomafiosa guidata da Nicola Adamo e dai fratelli Occhiuto. E non ci sono soltanto Pianini&Scarpelli, che ormai fanno il bello e il cattivo tempo sulla Riforma e su Corso Umberto o Tallarico, che continua a tirare su grattacieli a via degli Stadi.

All’epoca in cui abbiamo iniziato ad occuparci della vicenda, non c’erano ancora conferme ufficiali ma appariva già chiaro che ci fosse lo zampino di don Pierino Citrigno detto anche lo strozzino dietro l’altro orribile ecomostro che sta sorgendo in pieno centro, tra via Miceli e via Alimena. Ce l’abbiamo sotto gli occhi, ma nonostante siamo nel cuore della città, quello che vedete nelle foto è un angolo “nascosto”, dove qualcuno ha evidentemente fiutato l’affare e si è fiondato alla grande ormai anche da un po’ di tempo per alzare un “palazzone” che grida vendetta, con decenza parlando.

Secondo quanto avevamo raccolto tra i residenti della zona, la sagoma mefitica di don Pierino si materializza abbastanza spesso in questo angolo della città. E sempre secondo quanto ci riferiva a gente che “subisce” la voglia di mattone di questi “bastardi senza gloria”, Citrigno dai 5 piani che doveva costruire si sarebbe allargato addirittura fino a… 14. Sì, avete letto bene: quattordici!

In principio, il ras della sanità privata avrebbe voluto farci una Rsa o un centro diagnostico ma qualcosa dev’essere andata storta e così ha dato il via al piano B: costruire altri 9 piani in maniera tale da arrivare ai numeri dei “grattacieli” del suo collega Tallarico e piazzare un altro squallido “ecomostro” in pieno centro.

Anche se non c’è nessun cartello di cantiere (in pieno stile “malandrini”) non c’è dubbio che l’amministrazione comunale sia pienamente complice dell’audace impresa dello strozzino ma in ogni caso non esiste che possa fare un palazzo di 14 piani alto e ‘fino’, come diciamo a Cosenza.
Ma chi gli ha dato l’autorizzazione? Mario Occhiuto, ai tempi in cui era sindaco, potrebbe avergli dato i 5 piani, ma gli altri 9 glieli deve aver dati per forza Nicola Adamo travestito da Franz Caruso. E’ stato inutile in queste settimane tentare un accesso agli atti perché sappiamo bene quanto siano furbi questi “signori” nel nascondere le tracce delle loro malefatte. Che però sono sotto gli occhi e possono anche essere fotografate, per fortuna.

All’indomani del nostro primo articolo, l’assessore all’Urbanistica Pina Incarnato, figlia di Giggino Tic Tac o Tic Tic (soprannome ideato proprio da don Pierino, sic!), non sapeva che pesci pigliare, poverina… Era stata convocata per dare spiegazioni ma ha detto che lo avrebbe dopo le ferie, in commissione edilizia.

Quelli più “furbi” invece nel frattempo stavano cercando di aggiustare le carte alla velocità della luce perché il “carisma” di Citrigno è bipartisan e come da scontato copione il suo squallido “grattacielo-ecomostro” produrrà “stecche” (leggi tangenti) sia a sinistra che a destra. La paranza cosentina non è abituata ad essere smascherata dai media – ovviamente tutti appecoronati al potere dei soldi – e di conseguenza l’articolo di Iacchite’ ha turbato le giornate di don Pierino lo strozzino e di molti suoi scagnozzi, “invitati” e non certo con paroline dolci, a correre ai ripari per evitare che qualcuno fermi il “colpaccio”.

Ed eccoci finalmente agli aggiornamenti sul “grattacielo-ecomostro” di Citrigno. Oggi finalmente siamo in grado di affermare con certezza che la pratica non è stata approvata da Mario Occhiuto ai tempi in cui era sindaco, sventrava la città e la faceva andare in fallimento. Ma a quanto pare nemmeno, ancora, da Nicola Adamo travestito da Franz Caruso. Tuttavia, abbiamo appreso che Citrigno ha mandato i suoi prestanome (visto e considerato che da qualche tempo si guarda bene dal frequentare Palazzo dei Bruzi dopoaverci sguazzato per mesi…) in commissione edilizia a spiegare che il suo grattacielo sarà alto 12 piani e naturalmente fino ma talmente fino che più “fino” non si può. Gli emissari di don Pierino avrebbero spiegato che lo possono fare perché i piani saranno più bassi del solito e quindi non sarà troppo alto…

Ci scusiamo per la genericità della descrizione ma chi conosce il soggetto sa bene che si esprime proprio così. Dunque, per farvela breve, adesso vorrebbero propinarci le pencil towers di Manhattan in pieno centro cittadino. Attenzione, però. Dal momento che non c’è il marchio di Occhiuto, la concessione gliela dovrebbe dare questa giunta e a questo punto sarebbe veramente un atto fuori da ogni regola, da ogni legge e da ogni minima concezione del buon senso. Vedremo cosa accadrà ma chi di dovere deve sapere che non ci fermeremo qui. Come sempre.