Napoli. Chiesta la condanna a 5 anni di reclusione per il sindacalista calabrese Cavallaro

Cinque di anni reclusione. Questa è la richiesta di pena formulata nei confronti di Francesco Cavallaro dal Pubblico Ministero Henry John Woodcock all’udienza del 16 settembre 2024.

Il processo, che vede imputati, oltre a Francesco Cavallaro, l’ex Direttore Generale del Ministero del Lavoro Concetta Ferrari e altri soggetti, accusati a vario di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, è stato poi rinviato per la sentenza al 29 ottobre 2024.

Secondo la Procura della Repubblica di Napoli, il Direttore Generale del Ministero del Lavoro avrebbe ricevuto tra il 2019 e il 2022 utilità non dovute, tra cui l’assunzione del figlio Antonio Rossi presso Unipegaso quale professore a contratto, da Francesco Cavallaro, Segretario Generale della CISAL.

La corruzione sarebbe stata finalizzata ad ottenere il nulla osta del predetto Ministero alla scissione asimmetrica parziale del patronato ENCAL-INPAL e in seguito un trattamento assolutamente privilegiato e di favore rispetto al patronato INPAL.

Il patronato INPAL e il sindacato AIC, parti civili costituite nel procedimento, rispettivamente difese dall’Avv. Giuseppe Murone e dal Prof. Avv. Pierpaolo Dell’Anno, hanno rassegnato le proprie conclusioni e richiesto la condanna al risarcimento del danno con concessione di provvisionale immediatamente esecutiva.

In precedenza, diverse sentenze amministrative del TAR Lazio avevano già riconosciuto come le somme pubbliche del Fondo Patronati ai sensi della l. n. 152 del 2001, gestite con provvedimenti a firma di Concetta Ferrari, fossero state spartite in maniera non conforme a legge.