Cetraro. La politica ridotta a macchietta e Don Masino che non risponde alle domande
Don Masino Cesareo, già vicesindaco di Cetraro tolto a calci nel sedere dal Pd che non lo vuole più, invece di guardarsi allo specchio e chiedersi perché è diventato l’amministratore più criticato di Cetraro, continua a scaricare i suoi peccati sul nostro sito (non blog perché siamo una testata giornalistica a tutti gli effetti) convinto che così facendo noi ci stanchiamo di inseguirlo per darci semplici risposte che finora, tranne offese e accuse, non ci fornisce. E’ la sua tattica che funziona con i deboli ma non certo con noi. Vorrebbe fare la vittima ma è uno smemorato e non ricorda di quando era carnefice.
E allora riproponiamo qualche domanda.
Siamo al 19 settembre e Don Masino scriveva queste frasi che abbiamo già riportato ma che devono essere ripetute all’infinito per far capire con chi ci troviamo a che fare…
“Il protocollo! Dopo il covid un’altra minaccia incombe sulla nostra comunità: il protocollo! Un virus insidioso ma molto strano. Infatti colpisce solo determinati soggetti. Li vedi girare per la città bardati dalla testa ai piedi, appartarsi nei vicoli in cerca di sostegno, chiedere aiuto a coloro che li avevano classificati “sotto zero”, pensando, forse, che chi aveva usato quel termine volesse ibernarli per conservarli a lungo. Una vera e propria terapia che riesca a fronteggiare questo insidioso virus ancora non esiste. Per cui si ricorre a farmaci sperimentali quali Attak o il più “antico”sparattrapp!
Quindi, caro Sancho, adesso sono quattro i giganti contro cui combattere. All’ingiustizia, alla paura e all’ignoranza, si è aggiunto il 27!”.
Ora, uno che scrive queste cose contro gli amministratori di Cetraro ed ora ci si accorda, come lo definireste?
Peraltro, uno che svolgeva le funzioni di vicesindaco!
Può essere credibile uno che descrive gli amministratori di Cetraro, suoi compagni di cordata per quattro lunghi anni, come attaccati alle poltrone con l’Attak? Oppure può essere credibile uno che definisce i suoi ex compagni legati alle poltrone solo per aspettare il 27 e quindi lo stipendio?
Risponda nel merito e dica cosa gli ha fatto cambiare idea ora che si appresta – inutilmente – a rientrare nei ranghi. E dica come farà a guardare negli occhi gli ex colleghi da lui stesso definiti incapaci e attaccati allo stipendio.
E ci dica, Don Masino, come farà a guardare negli occhi il sindaco dopo essere stato a Parma il 10 di giugno con tanto di foto di un abbraccio fraterno e avergli assicurato che non l’avrebbe mai tradito, per poi tornare a Cetraro e tradirlo ancora dopo neanche un mese.
Ci spieghi come tutto questo è stato possibile e ci spieghi come farà a sostenere una giunta in cui sono presenti assessori ex fedelissimi dopo averle definite in tutti i modi tanto da far intervenire propri congiunti (degli assessori, Don Masì!) a tacitarlo una volta per tutte.
Domande semplici, Don Masì, non calunnie. Il giochetto della vittima è finito. Nun ti crida cchiù nessunu!









