Corigliano-Rossano. La battaglia di Flavio Stasi contro la massomafia “industriale”: le pressioni ora sono asfissianti

LE PRESSIONI FORTI SU FLAVIO STASI PER FARLO ARRENDERE

Le pressioni sul sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi stanno diventando asfissianti, continue e subdole. Nelle ultime 24 ore si registra un cambiamento di passo. Si è passati dagli insulti di Occhiuto – il parassita per eccellenza – e del suo cerchio magico di debosciati ad interventi apparentemente  terzi, equidistanti, equilibrati ma che in realtà  mirano ad un unico obiettivo: fare arrendere il sindaco Flavio Stasi, fargli rimangiare tutte le sue richieste e far passare il piano originario della Baker Hughes senza se e senza ma.

Flavio Stasi dovrebbe alzare le mani, arrendersi e l’unica uscita che gli viene concessa è quella di far passare il tutto come una mediazione e un accordo  tra le parti. L’altro giorno si è raggiunto l’apice della manovra  tendente a mettere nell’angolo il sindaco Stasi. Si inizia con la trasmissione Buongiorno Regione  del Tg 3 Calabria. 

Nella trasmissione vengono intervistati solo coloro che  chiedono la stipula dell’accordo sic et sempliciter. Non vengono minimamente spiegati i reali motivi del contendere con le visioni diverse tra la Baker Hughes che pretende che il suo progetto non venga discusso e modificato con l’insediamento dell’attività sulle banchine del porto e il sindaco Flavio Stasi che si dice a favore dell’insediamento nella zona industriale a pochi metri dal porto. Tutto viene presentato dagli intervistati come una bega di paese, una mancanza di comunicazione tra il presidente Occhiuto e il sindaco Stasi, un incaponirsi ognuno sulle proprie ragioni.

Il problema – che è fondamentalmente di visioni diverse dello sviluppo da dare al Porto di   Corigliano-Rossano e della sua realtà – diventa semplicemente un problema amministrativo di procedure da seguire, di iter burocratico. Un capolavoro – si fa per dire – di giornalismo finalizzato ad una causa che si va ad unire al servizio seguito nel TG3 Calabria delle 14,30 dove al coro dei sindacalisti rigorosamente venduti si è unito quello del presidente degli Industriali Calabria Aldo Ferrara che naturalmente  ha auspicato che si raggiunga un accordo per un progetto che industriali, sindacati e Regione Calabria hanno sposato fin dall’inizio. Parole dal sen fuggite.

Quindi il presidente dei “padroni” Aldo Ferrara ci informa che il progetto della Baker Hughes è stato sposato, accettato e condiviso fin dall’inizio da industriali, sindacati e Regione Calabria. E metteteci pure Autorità portuale. Solo quel bastian contrario del sindaco di Corigliano-Rossano è stato tenuto fuori dall’accordo. Forse perché Occhiuto sperava che Flavio Stasi uscisse sconfitto dalle elezioni comunali ultime scorse.  Peccato che la candidata di Robertino non sia andata oltre un misero 35% con una batosta bruciante per lei e soprattutto per lui, che adesso pensa di utilizzare questa vicenda come momento di rivalsa. La gente l’ha capito ma i padroni del vapore no, proprio per niente, anzi…

Quindi non vi è nessuna lotta tra polli e capponi, c’è solo in tentativo di emarginare e umiliare un rivale politico. Dispiace che il sindacato, Fiom compresa, sia ancora attardato in una visione vecchia e arretrata delle politiche dello sviluppo e del lavoro. Siamo ancora alla visione che un posto di lavoro vada ad essere privilegiato rispetto ad una visione di sviluppo che rispetti il territorio e le vocazioni locali. Il segretario regionale della Cgil Sposato sa meglio di noi che a Corigliano-Rossano non c’è  solo un problema di autorizzazioni corrette e di procedure, c’è invece una visione diversa di sviluppo e di progresso.

Da una parte c’è la visione del berlusconiano (sic!) Occhiuto, con al fianco buona parte del mondo imprenditoriale, che pensa che la Regione Calabria possa essere svenduta alle grosse aziende per fare tutti gli investimenti che vogliono. Il rigassificatore permanente a Gioia Tauro, che dovrebbe divenire un hub del gas, il Ponte sullo Stretto, i megaimpianti eolici nello Ionio, e la Baker Hughes.

Dall’altra parte c’è la visione del sindaco Flavio Stasi e  di tante forze della società civile che vogliono realizzare un nuovo sviluppo economico che metta al centro il territorio e  l’ambiente.

La Cgil ha fatto tanti passi in avanti arrivando a sposare anche il no al Ponte sullo Stretto dopo tanti dubbi e tentennamenti. Faccia uno sforzo per arrivare a posizioni coerenti e conseguenziali a quel no, a partire dalla questione della Baker Hughes e del rigassificatore. Non c’è un problema amministrativo e burocratico, c’è un problema di scelte concrete. La Baker hughes non può pensare di dettare legge e di fare la padrona in casa nostra. Il tavolo di concertazione deve essere reale e non una presa in giro e da lì deve uscire un  nuovo progetto.

Non dobbiamo spiegare noi ai sindacati come si conduce una trattativa, ci si siede al tavolo e si discute e alla fine si trova un’accordo. Non è che ci si siede al tavolo con la soluzione già presa. Il sindaco Flavio Stasi deciderà da solo il da farsi, ma sappia che gran parte della popolazione di Corigliano-Rossano e della Calabria tutta si attende da lui una posizione   ferma e chiara che porti ad un’accordo positivo e non ad una resa. Può scegliere la strada dell’accordicchio e continuare a fare il sindaco, ma può scegliere anche la strada del cambiamento e divenire un punto di riferimento per una nuova Calabria. Si spera che il M5S che nasce come movimento ambientalista dia una mano forte al sindaco Stasi e non lo lasci solo a combattere questa battaglia impari. E così si spera anche il Pd. Su questo terreno si costruisce una vera alternativa politica, sociale, popolare al potere della massomafia che ha eletto Roberto Occhiuto e prima di lui tutti gli altri, dei quali il parassita è solo l’ultimo anello. E questo lo sa tutta la Calabria, quella onesta s’intende.