Capodanno Rai a Reggio. Abbiamo il “pacco”… pardon il palco più “grosso” d’Italia!

CAPODANNO RAI: ABBIAMO IL PACCO… PARDON IL PALCO PIU’ GROSSO D’ITALIA

Siamo ad appena 10 giorni dal Capodanno Rai in Calabria. Quest’anno il Capodanno andrà in onda dal bellissimo lungomare di Reggio Calabria. L’anno scorso il Capodanno si è svolto a Crotone e già di questi tempi non si faceva altro che parlare del palco e del cast del grande evento. I giornaloni e i giornaletti tutti a scrivere sbavando: “Il grande palco a Crotone in attesa del grande evento”. “Prende forma il grande palco di Amedeus, ecco tutte le foto”. Un po’ come quando ci nasce un figlio che per noi è il più bello e tutti lì a scattare foto. I politici erano irrefrenabili: “Il grande palco è diventato il simbolo di unità e progresso di una città”. Roberto Occhiuto: “Sarà il palco più bello degli ultimi anni”. E via con queste minchiate accompagnate dal cast stellare che Amadeus annunciava giorno dopo giorno, un nome alla volta i grandi, ma che dico grandissimi, anzi superlativi cantanti che avrebbero calcato il proscenio di Crotone.

Amadeus, il 17 dicembre, ci appariva come in un miracolo in un video sui suoi canali social. ed annunciava al popolo: habemus cast super stellare «Vi aspetto il 31 dicembre in diretta su Rai1, da Crotone, nella bellissima Calabria, per L’Anno Che Verrà: un cast pazzesco per ballare insieme con Annalisa, Paola & Chiara, i Ricchi & Poveri, Il Volo, Sangiovanni, Nino Frassica, The Kolors, Cristiano Malgioglio (sic!), i Cugini di Campagna (doppio sic!), Dargen D’Amico, gli Autogol, Maninni e non è finita qui”.

Il primo gennaio il presidente Occhiuto gridava al grande successo per lo share di ascolti conseguito dal programma. Sembrava quasi un dirigente Rai felice per gli ascolti riportati: abbiamo superato i dieci milioni, urlava Robertino da Cosenza, il nuovo Amadeus: La Calabria è entrata nelle case di tutti gli italiani.

Solo che come è entrata poi così è uscita, visto che la stagione turistica non ha fatto registrare numeri esaltanti. Tutt’altro! Naturalmente tutto il grande entusiasmo nato dall’evento nella popolazione e tra gli imprenditori turistici crotonesi s’è poi man mano andato sfumando perché non si è avuto alcun incremento turistico nel corso dell’anno.

Quest’anno la strada che si è scelto di percorrere è quasi identica. Si è iniziato a sfornare articoli su articoli, servizi televisivi su servizi televisivi (tanto è… tutto pagato!) sulla magnificenza del palco e sulla sua costruzione. Ci sono articoli che sbavano sull’imponenza del palco e ci raccontano i minimi particolari: “larghezza di 25 metri, profondità 23 per ben 23 metri di altezza, 350 metri quadrati di apparati video (ledwall)”. E non finisce qui, ci danno anche il peso che è di 40.000 chilogrammi compresa la copertura. E poi vai col.. liscio: “9 telecamere, di cui quattro speciali (cable cam, 2 technocrane, 1 drone)”. Sui droni siamo un po’ scarsi, si potevano chiedere in prestito i 20 superdroni di Roberto Occhiuto che tanto in questo periodo sono a riposo.

Ma andiamo avanti. Le migliori firme “prezzolate” e “corrierate” ci raccontano che avremo “oltre 500 corpi illuminanti, quasi tutti motorizzati (n.d.r. mica vanno a piedi) e controllati, distribuiti su quattro torri, per una scenografia mozzafiato”. C’è il rischio che oscurino le bellezze dello Stretto e del lungomare, speriamo di no…

Ma continuiamo in questo crescendo che sfiora l’arrapamento erotico: “Ma l’audio non sarà da meno: 4 banchi audio da più di 100 canali…. Per i microfoni due stagebox da 64 ingressi….16 diffusori in modalità line array su tre colonne per il main… ulteriori 12 diffusori … 2 gruppi elettrogeni da 650 kVA per l’alimentazione di luci… 1 gruppo di 2 per 300 kVA per la diffusione di piazza, 1 gruppo 2 per 95 kVA per l’alimentazione della regia OBvan, 1 mezzo RVM, 1 mezzo per la grafica e la stazione satellite con un totale di oltre 1 Km di linee di cavo”.

Che godimento, sembra di tornare ragazzi quando si faceva a gara a misurare ed esibire le dotazioni che madre natura ci aveva regalato. Non c’è nulla da dire, per il secondo anno consecutivo abbiamo il pacco… pardon il palco piu’ grande e piu’ grosso d’ Italia. E anche sul cast non si scherza. Andato via quel traditore di Amadeus è arrivato certo Marco Liorni che dicono che sia il numero uno. Marco Liorni ci ha comunicato che a Reggio Calabria, signore e signori, avremo nientepopodimeno che: Arisa e Diodato. che si aggiungono nientepopodimeno che a Malgioglio, Alex Britti, Paolo Belli. Siamo informati di tutto e di piu’, sappiamo tutto di tutti e su tutto. Su J-Ax nessuna certezza, però, perché se l’è preso prima Flavio Stasi a Corigliano-Rossano e non è per niente certo che vada a Reggio. Sì. succede anche questo nella povera Calabria parassita…

Quello che nessuno ci dice sono i disagi che i cittadini reggini stanno vivendo con un centro storico chiuso al traffico in molte sue strade a partire dal 10 dicembre. I negozianti e gli operatori commerciali lottano giorno dopo giorno con limitazioni, divieti, restringimenti. E quello che non sappiamo ancora – ovviamente – sono i costi dell’evento, quanto ci peserà il CAPODANNO RAI 2025. Su questo bocche cucite seguendo l’esempio dell’anno scorso. Il presidente Occhiuto non si è degnato mai di fare un rendiconto economico delle spese. Solo con la nostra pazienza siamo riusciti a capire se si era sforata la cifra dei DUE MILIONI per l’edizione di Crotone: https://www.iacchite.blog/capodanno-in-calabria-e-noi-paghiamo-ecco-i-decreti-di-liquidazione-ma-non-finisce-qui/

Ad oggi non si sa quasi nulla delle spese della nuova edizione del Capodanno Rai a Reggio. Continua il gioco delle tre carte: Regione Calabria, Calabria Film Commission, Rai com. Nessun giornale di quelli bravi chiede nulla. L’anno scorso, insieme a noi, solo il Domani a livello nazionale fece un articolo sul Capodanno in cui chiedeva alla Regione i costi affrontati che dovette ammettere che arrivavano a quasi due milioni per il Capodanno Rai compresa la promozione complessiva. Quest’ anno non c’ è traccia di costi e di impegni. L’opacità, la mancanza di trasparenza non è un bel viatico. Nel prossimo articolo faremo il confronto con la regione Sardegna dove invece tutto è trasparente e facilmente riscontrabile.