Santo Gioffré: “Calabria, un Natale dal sapore antico: siamo tornati al Medioevo”

UN NATALE DAL SAPORE ANTICO. SIAMO TORNATI AL MEDIOEVO CALABRO

dalla pagina FB di Santo Gioffré

Quest’anno, come non mai, siamo riusciti a gustare un Natale d’altri tempi. Gli anni 50-60. Dopo una cena, raccolti assieme davanti al focolare, il giorno! Siamo ritornati al Signorotto di paese, di solito, deputato o segretario della locale sezione della DC o del Partito Liberal-Monarchico, ora di Forza Italia o fascisti, con rimasugli leghisti.

Il Signorotto, uscito dal suo bel palazzo, atteso appena dopo la feudale entrata dai fedelissimi, si porta in chiesa per la Santa Messa, nella postazione da sempre a lui riservata. Ma è dopo la messa che inizia la cerimonia della mostra del suo potere. Lui, elegantemente vestito, con cravatta che finisce imprigionata in un serrato panciotto per trattenere una vistosa adiposità addominale che ne aumenta la maestosità nell’andazzo, contornato da una piccola folla, si trascina nel luogo del cuore: la piazza del Paese. È lì che lui E’!

Tra stormi di adulanti che ne decantano le lodi, il ritrovato Signorotto, risponde a tutte le domande, alle battute di compiacimento, l’esaltazione dei suoi genitori da parte di chi li ha conosciuti, nella speranza di ricevere ancor più benevolenza da parte del Signorotto. Ma lui sente, ma poco ascolta. A lui quello che interessa è constatare il grado di adesione che ha da parte della gente per le cose che è riuscito a portare a casa dall’ultima finanziaria in cui il governo ha saccheggiato il bilancio per accontentare cani famelici.

Lui, mentre ascolta e risponde , è interessato ad altro. Guarda quanti, davanti a lui, passando, pur non avvicinandosi a stringergli la mano, si tolgono il cappello, in senso di rispetto; quanti s’inchinano accennando un saluto, quanti si avvicinano a porgere una supplica per il figlio impegnato in un concorso… Ecco, da lì misura quanto sia riuscito a penetrare tra la gente, utile per le prossime elezioni. Lui, allora, diventa Papa. Dispensa consigli, sicurezza, tranquillità. “Non vi preoccupate… A disposizione… Ci sono io, che sono un amico”. Mai un diniego. Sempre un conforto.

Ecco, siamo ritornati al Natale di una volta. AL MEDIOEVO. Questi cialtroni si comprano la miseria degli uomini e donne prendendoli per fame con PANEM ET CIRCENSES. Non treni ad alta velocità, non infrastrutture degne di un paese civile, non sanità per una terra ormai abbandonata, destinata a scomparire sotto i colpi dello spopolamento, lasciata in mano alle guardie e ai ladri che procureranno,loro, voti e consensi a man bassa. E fanno, pure, conferenze buone per scimmie, dove esaltano le miserie ottenute per feste rococò locali o per adempiere a visioni mistiche improbabili buone solo per questa Terra che non solo ha perso il rigore della Ragione, della Politica e la Visione della Realtà, ma, persino, gli insegnamenti, sani, razionali, non inficiati dalla superstizione o blasfemia del Cristo.