La salma di Serafino Congi è tornata a San Giovanni in Fiore da Cosenza. Rimarrà nella sala funeraria in zona Pip fino alle 15 di domani, quando sarà trasferita nell’Abbazia florense per le esequie funebri. Resta il riserbo sull’esito dell’autopsia, i cui risultati saranno consegnati a breve al procuratore aggiunto di Cosenza, Antonio d’Alessio. L’esame è fondamentale per chiarire se Serafino, deceduto per arresto cardiaco lo scorso 4 gennaio dopo tre ore di attesa, poteva essere salvato o se il tragico epilogo era inevitabile.
Ieri sera San Giovanni in Fiore ha reso omaggio a Serafino con una fiaccolata senza precedenti. Un lungo corteo, composto da almeno 8 mila persone, ha percorso le strade principali della città: dalla piazzetta Acri lungo via San Francesco d’Assisi, via Roma e via Gramsci, fino all’ospedale. In testa al corteo, uno strisscione con la scritta “Siamo tutti Serafino”, un monito per chiedere che tragedie simili non si ripetano più. Contestata vivacemente la presenza della sindaca, che avrebbe voluto strumentalizzare politicamente la manifestazione. La vicenda di Serafino ha riportato alla memoria altri casi, come quello di Francesco Iaquinta, giovane padre deceduto nel 2021 per problemi cardiaci e difficoltà legate ai tempi di intervento.