Roma, 12 feb. (LaPresse) – La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 18 mesi nei confronti dell’ex sindaco di Riace, in provincia di Reggio Calabria, Mimmo Lucano. Il parlamentare europeo era finito al centro dell’inchiesta ‘Xenia’ e in primo grado venne condannato dal tribunale di Locri alla pena di 13 anni. La condanna venne poi ridotta dalla Corte d’Appello a un anno e sei mesi per la sola accusa di falso. Il Pg della Suprema Corte aveva sollecitato nel corso della sua requisitoria di questa mattina l’annullamento parziale della sentenza di secondo grado e la riutilizzazione delle intercettazioni telefoniche.
Nell’ottobre 2023 la Corte d’Appello reggina aveva ridotto da 13 anni e 2 mesi ad un anno e sei mesi di reclusione la condanna che era stata inflitta in primo grado dal Tribunale di Locri a Lucano, per i presunti illeciti nella gestione dell’accoglienza dei migranti a Riace. In primo grado, infatti, i giudici lo avevano ritenuto il promotore di un’associazione a delinquere. Nel processo di secondo grado, le principali accuse contestate a Lucano erano cadute. Aveva retto solo un’accusa di falso. Lucano era stato, infatti, assolto da tutti gli altri reati. E quell’assoluzione, oggi, è definitiva, così come la condanna per falso.