L’assessore-fantasma alla sanità del Comune di San Giovanni in Fiore ormai recita a gettone. Marco a ‘mbroglia le scrive la paginetta e lei, come una vera pappagalla, parla e scrive. Per quasi cinque anni è stata muta sorda e cieca. Si è accontentata dello stipendio e della comunità se n’è fregata altamente.
La sorella di Serafino Congi, l’uomo di 48 anni morto sull’ambulanza mentre lo trasportavano a Cosenza dopo aver attestato per ben tre ore nel pronto soccorso della città di Fiore, ha scritto una lettera aperta chiamando in causa proprio lei, l’assessore fantasma. La Loria si è guardata bene dal rispondere e discolparsi. Fa finta che quella lettera non è stata mai scritta. Le accuse della sorella e la mamma di Serafino la chiamano pesantemente in causa a lei insieme alla sindaca squallida sono rimasti in silenzio.
Ma arriva un medico per 12 ore a settimana e si sparano la posa.
I sangiovannesi si chiedono: a che punto è l’emergenza-urgenza? Sono arrivati i medici promessi al pronto soccorso e al 118? La situazione è la stessa del 4 gennaio, giorno della morte di Serafino. Nulla è cambiato.
I reali e i propri lecchini stanno cercando di addebitare le colpe al passato. Non avevano sempre detto che l’ospedale era funzionante? Perché chi protestava perché i servizi sanitari non funzionavano venivano zittiti?
Il 30 ottobre scorso il sindacato aveva organizzato un sit-in davanti all’ospedale cittadino e la regina squallida aveva accusato gli organizzatori di dire falsità…
Credono che i sangiovannesi hanno l’anello al naso. Ormai li hanno conosciuti e non vedono l’ora di mandarli a casa.
Infine, le promesse del direttore generale, Antonello Graziano, più comunemente e non a caso conosciuto come Strafalaria sono finite a carta straccia?
La città di Gioacchino è senza guida. E’ tutto allo sbando. Restano solo per fare affari!