Calabria. Lucano fa paura alla destra: “Fatevene una ragione: la Santanché è tutta un’altra cosa…”

dalla pagina FB di Mimmo Lucano 

FATEVENE UNA RAGIONE!
Il Giornale, di proprietà della famiglia Berlusconi, di quel presidente del consiglio pluricondannato che costrinse il parlamento a votare che Ruby Rubacuori era la nipote di Mubarak sta conducendo una campagna di stampa per le dimissioni da Sindaco di Mimmo Lucano. E lo fa utilizzando tutti gli strumenti che può, tra cui la mistificazione . Arte in cui sono maestri.

Dopo aver sversato merda e fango per anni su Mimmo Lucano dipingendolo come un criminale a capo di un’associazione a delinquere che lucrava sull’accoglienza dei migranti, che favoriva per interesse personale l’immigrazione clandestina, che combinava matrimoni per dare fittizie cittadinanze e per un’altra infinità di reati non ha avuto la decenza di chiedere scusa neanche dopo la definitiva sentenza di assoluzione da tutte le accuse pronunciata dalla Cassazione.
Non è bastato neanche il giudizio della Cassazione che ha stabilito che Mimmo Lucano è una persona perbene animato da un puro sentimento per aiutare gli ultimi e mai ha lucrato sulla pelle dei più deboli.

Cosa che non si può dire della Santanche’, difesa ad oltranza dallo stesso giornale guidato per molti anni dall’ex compagno e sodale della stessa ministra che i soldi dello stato destinati ai suoi dipendenti invece se li è presi e ne ha fatto un uso privato.
E nulla abbiamo mai letto contro la Lega che ha fatto sparire 49.000.000,00 di soldi pubblici in combutta con la ‘ndrangheta. E neanche una parola contro la Monteruli ( quella del bau-bau )condannata perché con i soldi pubblici sui rimborsi si comprava i vibratori.

Le dimissioni le chiedono per Lucano che è stato condannato per una determina, su 57 contestate, senza che la stessa abbia comportato ne’ ammanchi, ne’ dolo per l’ente. Insomma una determina priva di efficacia economica. E portano l’attacco attraverso l’ex sindaco che aveva aderito alla Lega e che dopo una sola legislatura alle ultime elezioni su tre candidati è arrivato ultimo sonoramente bocciato dai Riacesi, con un risultato che gli consiglierebbe un decente silenzio. Senza contare che, nelle ultime elezioni, ha più volte provato a stringere un accordo con Mimmo Lucano. Ed è lo stesso soggetto che si è trovato in una posizione di incompatibilità tra carica di Sindaco e dipendente dello stesso ente. E mai nessuno di noi gli ha chiesto le dimissioni per questo. È questa la differenza tra lui ed il mondo intorno a Lucano, il valore dell’onesta’ intellettuale. Lo stesso valore di cui difetta quando dice che i Riacesi non vogliono che Mimmo porti in Europa una proposta sul modello Riace. Su questo i Riacesi si sono espressi il 30 di giugno e nonostante tutto il fango ed il veleno che gli è stato rovesciato addosso hanno ridato fiducia e confermato Mimmo alla guida del paese. Un paese lasciato svuotato di risorse dopo solo 5 anni di amministrazione a guida leghista.

La scontro è chiaro, non è giudiziario, è tutto politico e Lucano fa paura alla destra perché la sua visione del mondo è esattamente contraria a quella disumana e piena d’odio della destra, forte e feroce con i deboli e condiscendente e prona con i forti.