Dopo essere stato identificato con la forza e con la violenza dai miei “amici” della squadra volante della questura di Cosenza, ho chiesto ai solerti agenti i loro nomi. Solo uno ha aderito alla richiesta. Si è alzato dalla scrivania, mi è venuto vicino e ha pronunciato le seguenti parole: “Sono Amodio Umile… Umile come il Santo di Bisignano, sono il capopattuglia… E tu sei un diffamatore!!!”. Ho fatto notare al poliziotto che aveva appena confessato di conoscermi e che, di conseguenza, non c’era nessun motivo che portasse alla mia identificazione e per giunta in quella maniera violenta, ma non mi ha risposto. Era troppo impegnato a passare la notizia della sua “grande operazione” ai suoi amici giornalisti fascisti dei media di regime. Ha trovato il tempo, tuttavia, di ordinare ai suoi sottoposti di accompagnarmi alla polizia scientifica per le foto segnaletiche e la rilevazione delle impronte. Poi, bontà sua, mi ha rilasciato.
Ho cercato alacremente in questi giorni qualche traccia di lui sui social ma non ha un profilo a suo nome. Tuttavia, dopo una ricerca più avanzata, sono uscite fuori le notizie che riportano a lui e persino le foto – non segnaletiche, purtroppo – ma sempre meglio che niente, di questi tempi.
Il signor capopattuglia della squadra volante Amodio Umile ovvero colui che ha “ordinato” la spedizione punitiva contro di me in piazza Bergamini nel quartiere di via degli Stadi a Cosenza, è di Bisignano ma abita a contrada Macchia della Tavola di Torano Castello, zona industriale di Bisignano. Si tratta di quel soggetto a capo della seconda volante intervenuta in piazza Bergamini che appena mi ha visto, senza dirmi una sola parola, ha iniziato a mettermi le mani addosso per buttarmi a terra e ammanettarmi. Ma ha avuto bisogno di altri due agenti e… mezzo per riuscire nel suo intento. Basso di statura, tarchiato e senza la minima cognizione di addestramento, non è neanche capace di menare e se lo fa è solo perché, da vigliacco quale è, si accanisce contro la gente quando è accompagnato da almeno altre due persone. Ché se fosse stato da solo vi assicuro che le avrebbe prese, eccome se le avrebbe prese. E prima o poi gente come lui le prende.
Gradasso della peggiore specie, fascista fino al buco del culo, questo soggetto passa anche per uomo (?) impegnato nel sociale avendo ricoperto per qualche anno la carica di presidente Avis a Bisignano e si vanta, da pallone gonfiato quale è, di essere cavaliere di… stacippa pardon della Repubblica. Titolo che ormai si concede sempre meno a chi lo merita e sempre più a cani, porci e anche ai fascisti. Sono onorato stamattina di poter far conoscere la faccia di questo soggetto a tutta la città di Cosenza, alla provincia e anche a tutta la Calabria. Questi sono gli uomini (?) forti con i deboli e deboli con i forti che disonorano la nostra terra. Vergognati servo dei servi!