DALLA GAZZETTA DEL SUD DI OGGI. ‘NDRANGHETA: ESPONENTE DEL CLAN BELLOCCO A KLAUS DAVI, “OMICIDIO DI ANTONIO ‘PILOTATO’ DA COSCA CONCORRENTE”
Gli affiliati non credono alla versione di Beretta: “È parte della tragedia”
La più classica delle tragedie ‘riggitane’ in cui sembrano essere cascati un po’ tutti sta alla base della vicenda tormentata dell’omicidio di Antonio Bellocco. Tutti, eccetto i diretti interessati: la famiglia di Antonio Bellocco. Pochi giorni fa Klaus Davi a San Ferdinando ha incontrato un soggetto vicino al clan. “Beretta non dice tutta la verità ma solo una parte. E nasconde molte cose. In primis i motivi per cui Daniel D’Alessandro ha fatto il clamoroso voltafaccia andando a rivelare che Bellocco Antonio stava per ucciderlo. Perché questo voltafaccia? Chi lo ha mandato?”, dice a Klaus Davi l’affiliato.
Non hanno dubbi gli affiliati del clan di San Ferdinando: “Beretta è in parte autore, in parte esso stesso ‘giocato’ dalla tragedia. Qui è chiaro a tutti che Antonio è stato ‘venduto’ su ordine di qualcuno qui. Qualcuno a cui Antonio dava molto fastidio, qualcuno in concorrenza con lui e che soffriva la sua invadenza”. È interessante per il giornalista scavare nel percepito della ‘Ndrangheta, raccogliere gli umori.
“Qualcuno dovrà pagare”, sibila l’affiliato, ma chi? Beretta? O chi ha venduto Antonio? O entrambi? Soprattutto, chi nella famiglia dovrà prendere la decisione? “Potrebbe essere determinato da Domenico Bellocco, detto Micu, in uscita dal carcere di Opera quest’estate e che assumerebbe la guida della famiglia”.
Non hanno dubbi gli affiliati del clan di San Ferdinando: “Beretta è in parte autore, in parte esso stesso ‘giocato’ dalla tragedia. Qui è chiaro a tutti che Antonio è stato ‘venduto’ su ordine di qualcuno qui. Qualcuno a cui Antonio dava molto fastidio, qualcuno in concorrenza con lui e che soffriva la sua invadenza”. È interessante per il giornalista scavare nel percepito della ‘Ndrangheta, raccogliere gli umori.
“Qualcuno dovrà pagare”, sibila l’affiliato, ma chi? Beretta? O chi ha venduto Antonio? O entrambi? Soprattutto, chi nella famiglia dovrà prendere la decisione? “Potrebbe essere determinato da Domenico Bellocco, detto Micu, in uscita dal carcere di Opera quest’estate e che assumerebbe la guida della famiglia”.
“Se il clan dovesse accertare la responsabilità o anche solo la complicità di un clan concorrente, allora non si escludono vendette a catena – dichiara Klaus Davi – Come ho detto fin dal primo minuto, la vicenda di Bellocco si risolve in Calabria, non a Milano”.
Altro dettaglio non marginale nell’ordinanza di arresto della Dda di Milano è il ruolo della famiglia Pesce, afferma Davi: “Nell’ordinanza della mobile si parla di Pesce Vincenzo e di Marco Bono, cugini tra di loro, ma il dato ricostruito da Klaus Davi attiene alla parentela di Pesce Vincenzo e Marco Bono che sono i nipoti di Pesce Vincenzo Sciorta: Marco Bono (classe 1975) è figlio della sorella di Sciorta mentre Vincenzo (classe 1997) è figlio del fratello di Sciorta (cosa che non risulta nell’ordinanza). Sono a conoscenza di questi dati per un motivo molto banale: ho intervistato Pesce Vincenzo Sciorta e conosco tutta la sua famiglia. Fui l’unico giornalista presente all’inaugurazione nel 2017 del loro Pub a Rosarno. Per me è semplice costruire le parentele. Leggendo l’ordinanza ho capito subito che quei nomi andavano collegati. Forse solo un dettaglio, forse invece qualcosa di più.
La famiglia Pesce prende piede nella vicenda delle estorsioni ma forse c’è qualcosa di più che scopriremo più avanti“.
Secondo il suggerimento di Klaus Davi è altresì rilevante quanto scritto dall’ordinanza “Altre Curve”: si parla di un incontro tra Giuseppe Calabrò, detto ‘Dutturicchiu’, punto di riferimento delle cosche del Nord, e Antonio Bellocco (https://www.dagospia.com/ cronache/giuseppe-caminiti- degli-arrestati-nell- inchiesta-sugli-ultras-milano- 412444) e anche di una ‘preoccupazione’ da parte di Giuseppe Caminiti, uno degli arrestati nell’inchiesta ultras, per ‘l’irrompere degli africoti nel business delle curve’.
Per il giornalista è un chiaro segnale da non sottovalutare. Caminiti teneva sotto controllo l’offensiva di africoti ma anche di Bellocco al punto da ‘promuovere’ un pranzo fra Antonio Bellocco e ‘Dutturicchiu’, un pranzo al quale Bellocco si presentò così: “Ho mollato tutti gli impegni per venire” (https://www.dagospia.com/ cronache/giuseppe-caminiti- degli-arrestati-nell- inchiesta-sugli-ultras-milano- 412444). “Non proprio l’atteggiamento di uno che si inchina al potere di ‘Dutturicchiu'”, chiosa Davi.
Secondo il suggerimento di Klaus Davi è altresì rilevante quanto scritto dall’ordinanza “Altre Curve”: si parla di un incontro tra Giuseppe Calabrò, detto ‘Dutturicchiu’, punto di riferimento delle cosche del Nord, e Antonio Bellocco (https://www.dagospia.com/
Per il giornalista è un chiaro segnale da non sottovalutare. Caminiti teneva sotto controllo l’offensiva di africoti ma anche di Bellocco al punto da ‘promuovere’ un pranzo fra Antonio Bellocco e ‘Dutturicchiu’, un pranzo al quale Bellocco si presentò così: “Ho mollato tutti gli impegni per venire” (https://www.dagospia.com/