San Giovanni in Fiore. Pd, per i delegati al congresso volano gli stracci. E qualcuno commenta “Effetto Laratta!”

Guerra aperta all’interno del Pd di San Giovanni in Fiore.
Una buona parte dei dirigenti hanno duramente contestato la decisione di nominare delegati al congresso regionale l’attuale consigliere comunale Domenico Lacava, e il dirigente cosentino della Cgil, Giovambattista Nicoletti.
Il documento (che pubblichiamo in basso) è stato illustrato da uno dei firmatari. E subito dopo, apriti cielo…. Lacava ha tentato di scagliarsi contro l’ex sindaco Franco Provenzale e per fortuna in tanti si sono messi nel mezzo a fare da pacieri.
Se Lacava facesse l’opposizione alla regina squallida come ha difeso la sua nomina a delegato regionale tutto sarebbe cambiato… commentava qualcuno sotto i baffi… Qualcun altro invece, più prosaicamente sentenziava non senza ragioni: ecco l’effetto Laratta sul Pd… dove Laratta sta per il personaggio politico, già parlamentare, famigerato predatore di ogni tipo di fondi pubblici, oggi “impegnato” a fare da direttore a uno dei media più squallidi dell’informazione calabrese, capeggiato da un noto faccendiere “esperto” in connivenze con i clan e riciclaggio di tutto il possibile – anche di politici in bassa fortuna, ovviamente.
Anche Nicoletti come da scontato copione ha difeso l’operato di chi l’ha scelto.
La domanda sorge spontanea: può un partito nominare delegati a un congresso senza interpellare la base? Senza una vera discussione politica?
Il Pd ormai è alla frutta!

Di seguito, il documento della discordia…

Alla Segreteria Regionale del Partito Democratico

Al Segretario Regionale Sen. Nicola Irto

Alla Segreteria Provinciale del Partito Democratico di Cosenza

Con la presente, esprimiamo la nostra profonda insoddisfazione e sfiducia nei confronti del metodo con cui sono stati selezionati i candidati alle odierne Elezioni Congressuali regionali del Partito Democratico.

Riteniamo che tale processo si sia svolto in modo antidemocratico, escludendo la partecipazione attiva e il confronto aperto con la base del Partito Democratico.

Quando si apre una fase congressuale come questa odierna, la scelta dei candidati senza un dibattito pubblico, trasparente e partecipato da parte di tutti gli iscritti e degli elettori del partito, rappresenta un grave vulnus ai principi democratici che dovrebbero ispirare la nostra comunità politica.

In particolare, vogliamo protestare per l’accentramento che è stato utilizzato per decidere lo svolgimento delle operazioni propedeutiche alle votazioni stesse ovvero come le candidature siano state decise in sedi ristrette e centralizzate, da poche persone, non responsabili verso la base, “posizionando” nelle liste, quasi tutti gli stessi candidati eletti 5 anni addietro, come pedine, secondo logiche che poco hanno a che fare con la democrazia rappresentativa e il radicamento territoriale. 

Ogni discussione sulle cosiddette “primarie” è stata messa da parte, con candidature suddivise tra coalizioni “personali” senza affidarsi all’alea stessa delle primarie, negando così un confronto aperto e democratico. 

Si è verificata soprattutto, una vera e propria “disconnessione” tra vertici e base, il cui processo decisionale che, ha portato alla composizione delle liste, sembra essere stato poco meditato e rispettoso di chi, sul territorio, si impegna quotidianamente, evidenziando una distanza crescente tra i vertici del Partito Democratico e la Base. 

Lo stesso Segretario Regionale, nostra figura di riferimento politico, che doveva garantire unità, ascolto e partecipazione tra gli iscritti, indicandoci la direzione e valorizzando il contributo di tutti per rafforzare l’azione politica del partito stesso, non si è minimamente preoccupato di “ascoltare” i bisogni dei Circoli territoriali, anche solo per conoscere le  varie anime del nostro Partito, ma era ed è rimasta, una figura distante e all’apparenza, inaccessibile, dalla maggioranza degli Iscritti.

Per tutte queste ragioni:

dichiariamo la nostra intenzione di non sostenere né votare candidati imposti dall’alto, non essendo l’espressione di un confronto ampio e condiviso tra TUTTI gli Iscritti al Partito Democratico.

Ribadiamo l’urgenza di restituire voce e dignità alla base del Partito Democratico, affinché le future scelte siano il risultato di un processo realmente partecipato e democratico.

San Giovanni in Fiore, lì 16 Maggio 2025