Rende 2025. “Nelle nostre liste c’è tutta la Città”. Ecco chi sono i consiglieri di Principe: recuperati, parenti e fedelissimi

“Non è presunzione, ma è un altro livello. In questi anni ho ricevuto provocazioni, superato battaglie, sempre con dignità, onestà ed amore per questa Città. Nelle nostre liste c’è tutta Rende: giovani, anziani, studenti, lavoratori, professionisti. In ogni angolo di questa Città c’è un pezzo del nostro cuore, del nostro lavoro, in alcune opere c’è addirittura il mio stesso sangue. C’è la voglia di riprendere in mano un percorso interrotto, ma mai dimenticato”. Così Sandro Principe ha presentato in campagna elettorale la sua squadra di candidati: “Nelle nostre liste c’è tutta Rende”. Alla fine ne sono passati 15 e rappresentano un ampio campionario di legami, non solo politici. Ci sono i recuperati, i parenti di… e i fedelissimi.

I “RECUPERATI”

Incassato lo straordinario risultato del referendum sulla città unica con 8.000 voti, Sandro Principe è passato all’attacco e ha chiuso due operazioni fondamentali per la vittoria finale: convincere Amerigo Castiglione e Pierpaolo Iantorno ad evitare di candidarsi e a convergere sulla sua battaglia. Strettamente connessa all’alleanza con Castiglione c’è stata quella con Andrea Cuzzocrea e così, con questi tre pezzi da 90, Principe ha messo in cassaforte un pacchetto di voti impressionante: 1.633 per la precisione. 

Amerigo Castiglione e Andrea Cuzzocrea rappresentano formalmente Forza Italia. Castiglione, insieme a Bartucci, è stato lo “storico” consigliere forzista perennemente all’opposizione di Principe e poi sostenitore di Manna con la moglie Marinella inizialmente in giunta. L’idillio non è durato molto e così Castiglione si era ritagliato un ruoto di battitore libero in tandem con Cuzzocrea, campione di preferenze, anche lui in uscita dal codazzo di Manna.

Cuzzocrea nasce socialista, poi si sposta verso Forza Italia. Ha una sua forza che gli deriva dalla sua attività di ingegnere energetico. E’ laureato all’Unical ed è stato nel Consiglio d’amministrazione dell’ateneo come studente. E’ stato consigliere comunale nel 2006, poi anche candidato alle Regionali con Forza Italia. Segni particolari? Furbissimo…

Pierpaolo Iantorno innanzitutto è il figlio di Michele, storico sostenitore della famiglia Principe, assessore ininterrottamente dal 1963 al 1990. Pierpaolo ha seguito le orme paterne ma a un certo punto del percorso ha “strappato” con Sandro e se n’è andato con Manna, facendo parte anche della giunta ma staccandosi altrettanto energicamente quando ha capito che non ci sarebbe stato futuro. Da lì al ritorno alla casa paterna il passo è stato breve e peraltro ampiamente annunciato.

I “PARENTI”

Oltre al legame di parentela tra Amerigo e Marinella Castiglione ce ne sono molti altri che caratterizzano la geografia dei consiglieri eletti di Sandro Principe. Primo tra tutti quello che riguarda Veronica Stellato. Lei è figlia di Carlo, imprenditore edile storicamente al fianco di Sandro Principe, anche prima che sposasse la sorella di Gianfranco Ponzio, impegnato in politica con Tonino Gentile e quindi con Forza Italia. Anche il rapporto tra Stellato e Sandro ha conosciuto repentini alti e bassi ma per un’occasione come questa era impossibile non coinvolgerlo ed ecco che nasce la candidatura della figlia Veronica….

Ma non solo. Principe è riuscito a convincere Ponzio a mettere in lista anche un candidato di sua fiducia ed ecco spuntare nella lista Rende Avanti il redivivo Valerio Cavalieri. Un altro colpaccio da 825 voti (quelli di Veronica sommati a quelli di Cavalieri). Mica pizze e fichi!

Ci sono ancora tre importanti tasselli da inserire nel novero dei “parenti di…”. Il primo è Francesco Adamo, eletto con Innova Rende, figlio di Antonietta Feola, ex sindaca di Rende all’alba degli anni Novanta, con un passato recente nel Pd. Adamo, in particolare, è stato segretario del circolo di Rende del Pd e in tanti, tra i “veterani” di Insieme per Rende, lo avevano aiutato ad imporsi. Anche il “ragazzo” ha avuto alti e bassi nel rapporto col “capo” ma quando si è trattato di “recuperarlo” non ha… opposto resistenza e i suoi 363 voti oltre che a incoronarlo tra i “magnifici 15” sono stati molto utili alla causa.

E ci sono due “parenti illustri” anche tra gli eletti della lista di Orlandino Greco. A sorpresa, ma non troppo, il primatista è il giovane Federico Belvedere, diretto discendente della famiglia di Enzo Belvedere, celebre avvocato penalista, che è stato importante per Greco nella sua delicata vicenda giudiziaria.

Enzo Belvedere

Subito dietro di lui Emilio De Bartolo, già giovane assessore diessino di Rende una ventina di anni fa ma anche e soprattutto figlio dell’ex assessore ed ex preside della Facoltà di Economia all’Unical Giuseppe De Bartolo. Della serie: a volte ritornano.

MICHELE MORRONE

Michele Morrone merita un capitolo a parte. Si tratta di quel consigliere di “Rende per Rende” (la vecchia coalizione che aveva sostenuto la candidatura a sindaco di Massimiliano De Rose) finito alla ribalta delle cronache per la vicenda del seggio della Camera scippato alla pentastellata Scutellà da Andrea Gentile, rampollo della dinastia dei Cinghiali cosentini. Ci sono due consiglieri rendesi che improvvisamente si “vestono” da testimoni e incoronano il piccolo ungulato giurando e spergiurando che le schede bianche e le schede nulle in realtà erano tutti voti per… Gentile. Sì, ormai è storia, purtroppo. Il primo è Enrico Monaco, cinghialotto di ferro, che ha avuto anche il “coraggio” di ripresentarsi nella coalizione di Ghionna ma è stato (giustamente) “trombato”. L’altro invece ce l’ha fatta e abbiamo scoperto che è stato eletto nella coalizione di Principe e in particolare nella lista cosiddetta dei “socialisti”.

Dunque, il “numero due” dell’operazione Cinghiale è Michele Morrone e noi non possiamo far finta di niente. Anche Morrone, come il suo ex compagno di merende Monaco, si è mosso con segnalazioni riguardanti scuole situate in quartieri differenti a Rende per le Politiche del 2022 ma a differenza del “compare” viene definito anche come “rappresentante di lista” senza però che il suo nome risulti da qualche parte. La giornalista di Report Giulia Presutti lo ha “stanato” e alla fine è entrata nel bar dove lavora, chiedendo spiegazioni ma è stata allontanata in malo modo. E anche questa circostanza non possiamo dimenticarla. Come accennavamo, Monaco e Morrone sono stati consiglieri comunali di Rende per il movimento civico “Rende per Rende”, capeggiato da Massimiliano De Rose. E proprio a De Rose all’epoca avevamo chiesto lumi sui due “campioni”. E se per Monaco era facile appioppare un’etichetta sull’altro c’era qualche dubbio: “… Michele Morrone proprio non saprei, mi pare diede una mano a Gianluca Gallo alle Regionali per una conoscenza personale con lui. Con Gentile non saprei…”. Fatto sta che si è prestato, eccome se si è prestato. Ma adesso, con 520 voti di preferenza, Principe ha accolto anche lui e si spera che sappia come limitarne al massimo la presenza… Perché di certo non possiamo parlare bene di lui.

I FEDELISSIMI

Per chiudere il cerchio dei consiglieri eletti mancano ormai poche citazioni. In primis, due eletti della lista di Insieme per Rende non molto conosciuti – anzi diciamo pure sconosciuti – agli addetti ai lavori. Francesco Greco – 274 voti… della Madonna – è un dipendente della Rende Servizi. Niente di trascendentale, un “ragazzo” semplice che, però, aiuta i cittadini che arrivano in Municipio a sbrigare le loro cose. È un bravo ragazzo, tipo il Totonno a ‘mmasciata (al secolo Ruffolo) consigliere comunale a Cosenza da decenni proprio grazie a questa sua “attitudine”.

L’altro è Francesco Gentile, quello dell’Asp (365 voti), che lavora al Poliambulatorio e, anche lui, aiuta i pazienti spesso maltrattati dai dipendenti e dai medici a sbrigare pratiche, a fare analisi, prenotazioni e così via. Entrambi hanno beffato Clelio Gelsomino, una delle “anime politiche” di Principe da decenni, che è risultato primo dei non eletti e che probabilmente  farà l’assessore.

Francesco Tenuta, eletto nella lista dei “socialisti” con 330 voti, è proprio il segretario della sezione di Rende del Psi. È uno degli avvocati di Pietro Ruffolo, altro storico “architrave” della squadra di Sandro ed è un associato allo studio legale di Franz Caruso. Insomma, è lui il riferimento di Franz “pennacchio” e di Giggino “Tic Tac” Incanato (scusate la parola…).

Chiude il quadro Daniela Ielasi, mediattivista con esperienza trentennale nel centro sociale Filorosso, compagna di Andrea De Bonis e sostenitrice della causa di Mimmo Talarico, “recuperata” proprio da Mimmo dopo che nel 2019 era stata tra le candidate di una lista che sosteneva la sua candidatura. I suoi 256 voti le valgono l’ultimo seggio in termini numerici e rappresentano un’altra scommessa vinta da Principe.

In un simile contesto, è difficile poter dire con nettezza quanti siano i consiglieri di maggioranza sotto il diretto “controllo” di Sandro Principe. Quelli sui cui Sandro può contare ciecamente fra quelli eletti sono certamente Veronica Stellato (in nome del padre ma anche… dello zio!), Franco Beltrano (consigliere di Insieme per Rende nei secoli… fedele), e poi anche le “new entry” Francesco Gentile e Francesco Greco.
Ma possiamo aggiungere – sia pure con qualche leggero distinguo – anche De Bartolo e pure Carlo Scola, parente di Principe e anche lui ormai consigliere storico, eletto nella lista Innova. Ma per il resto, non ci sentiamo di dire che possa fidarsi “ciecamente” degli altri consiglieri eletti. Siamo dunque, al massimo a 6 su 15. Diciamo che forse Principe è stato un po’ superficiale o se preferite “sbrigativo” nella composizione delle liste. Ma c’è anche da dire che non ha seguito e forse anche deliberatamente il criterio della fedeltà, ma quello di chi porta i voti. E, in tutta sincerità, soprattutto considerando che cosa era successo nel 2019, possiamo dire con certezza che abbia fatto bene. Anzi, benissimo!