Quant’è bella convinzione
di Gioacchino Criaco
Eliminando il dato giudiziario, come non ci fosse, sperando non ci sia, augurando assoluzioni…
Il dubbio che assale ascoltando il Presidente della Calabria è che davvero sia convinto di aver rivoluzionato questa terra in tre anni. Magari non è così, sarà una recita perfetta, ma davvero a guardarlo, ascoltarlo, ci si potrebbe convincere che egli sia certo di aver realizzato un cambiamento epocale. Talmente certo e assertivo da incutere il dubbio: allora ogni volta si vanno a rivedere i passaggi, si rifanno i conti. Tutte le volte l’operazione ridà lo stesso risultato.
Negativo.
Ma davvero un centinaio di bravi e volenterosi medici della rivoluzione Castrista e qualche poco low cost volo in più sono un mutamento d’epoca?
Perché da calabresi che sanno vedere ogni sfumatura della nostra terra ne scorgiamo i lembi irregolari, ancora e ancora.
Siamo ridotti a una terra di servizio, votati a produrre energia a vantaggio altrui, continuiamo a fare i soliti salti di corsia appena dentro al Pollino, la nuova 106 nei tratti più anziani sta messa peggio della route antica, viaggiamo sempre in solitaria sull’unico binario che saluta agavi ed eucalipti. I nostri ragazzi affollano le autostazioni per abbandonare una terra avvinta da uno spopolamento programmato.
E lui, il Presidente, dice di togliergli di mezzo gli impicci per continuare a scrivere pagine che saranno infisse nei libri di storia…
E’ che a volte, a furia di circondarci di gente che ci adora, confondiamo l’adulazione con la realtà.









