Qualche settimana fa la diocesi di Catanzaro ha celebrato a Serra San Bruno il giubileo dei sacerdoti all’insegna della comunione e unità presbiterale, con a capo il Vescovo della diocesi Mons. Claudio Maniago https://www.diocesicatanzarosquillace.it/archivio/un-cammino-di-grazia-il-giubileo-dei-presbiteri-consacrati-e-diaconi/9758/
Questo dovrebbe essere l’incipit di un normale articolo che riguarda la vita religiosa di una diocesi e soprattutto di un clero diocesano guidato da un Vescovo.
La realtà è invece tristemente ben diversa. A Catanzaro vi è un atto un vero e proprio “repulisti sacerdotale” che nulla a che fare con la comunione sacerdotale.
Dopo la discutibilissima vicenda della soppressione del movimento apostolico, avvenuta nel 2021 attraverso una indagine volutamente pilotata anche da membri del clero catanzarese (il cui astio o meglio odio nei confronti di questa realtà e nei confronti delle persone che vi appartenevano risale sin dalla sua genesi), ora si è passati all’attuazione di un piano ben preciso che si può identificare con una vera e propria pulizia etnica.
Qualche settimana fa la diocesi comunicava alcuni trasferimenti di parroci. https://www.diocesicatanzarosquillace.it/archivio/digitale-beni-culturali-e-nuove-nomine-la-chiesa-che-guarda-al-futuro/9740/
Trasferimenti che hanno riguardato alcune parrocchie del centro storico. È bene, in un solo colpo ben tre sacerdoti provenienti dalla realtà del movimento sono stati eliminati dal centro storico e spediti nelle zone periferiche della Città.
In questione non è il fatto che ci sono parrocchie di serie a o di serie b, perché le persone che vi fanno parte sono tutte uguali, ma con questo atto si è voluto infierire ancora una volta su un gruppo di preti che hanno la colpa di essere venuti fuori da questo movimento.
In città non si parla di altro, ci si chiede come mai questi preti, che tanto bene stavano facendo, sono stati mandati via per far spazio agli amici degli amici? E come mai se si voleva veramente operare un cambiamento radicale altro preti sono e continueranno ad essere gli eterni intoccabili? Quindi questi sono stati mandati via perché rei di aver fatto parte di questa realtà, sì o no?
Ci si potrebbe fermare già a questa analisi per capire che la comunione clericale e la valorizzazione delle persone (in questo caso preti) tanto predicata, in realtà sia solo fumo ma di arrosto non c’è nulla di nulla.
Se poi si dovesse analizzare quello che è successo in questi ultimi anni nei confronti di questi preti, nel silenzio assordante di tutti, soprattutto di coloro che hanno il compito di governare e che dovrebbero essere testimoni e amanti della giustizia, allora bisognerebbe concludere che c’è una vera e propria pulizia.
Basta qualche dato per attestare che quanto detto corrisponde a verità:
- Tutti sono stati fatti fuori dall’insegnamento, per non precisati motivi. Ci si chiede, perché sono eretici? O perché mal voluti da alcuni, soprattutto da chi ha avuto il piacere di firmare;
- Quelli che erano nel seminario come formatori a vari livelli anch’essi allontanati come se fossero appestati;
- quelli che erano a Roma sono stati fatti rientrare in diocesi per fare cosa? A chi è andato bene per fare il viceparroco a qualche prete dell’elitè catanzarese, altri per rimanere a casa senza fare nulla;
- Negli organismi diocesani (consiglio presbiterale, collegio dei consultori, collegio episcopale, consigli amministrativi ed economici vari) nessuno di essi è membro. Eppure stiamo parlando quasi del 50% del clero diocesano. Possibile che sono tutti inabili o deficienti?
- Alcuni di loro da parroci sono stati ridotti a viceparroci o assegnati ad incarichi di facciata.
si potrebbe continuare con l’elenco ma ci si può fermare qua, in quanto è più che sufficiente per affermare che in atto ci sia una vera e propria pulizia.
Certamente adesso si dirà che quanto scritto è frutto di qualcuno che “rosica” perché legato a questi preti, la realtà invece è che quanto scritto corrisponde alla realtà oggettiva di ciò che sta avvenendo nella diocesi di Catanzaro e anche in piccolo nelle altre diocesi calabresi dove sono presenti questi preti.
Se invece quanto detto non corrisponde al vero, si prega di dimostrare il contrario e pubblicamente informare di quali reati terribili questi preti si sono macchiati per essere trattati in questo modo nel disinteresse di tutti e per la gioia di alcuni che in questi anni sta godendo del male fatto.
Lettera firmata