Lettere a Iacchite’: “Calabresi nel Mondo, diario di uno scandalo da 12 milioni andato in prescrizione”

Caro Direttore,

ho letto della sentenza della Corte dei Conti che condanna a 20 mila euro il Dott.Giuseppe Bianco per danno all’immagine della Calabria. Ti riconosco una buona memoria e ti rammento che nel 2015 sotto Mario Oliverio avevi riportato la sparizione di 12 milioni di euro tra il 2011 e il 2014 con la regia del Presidente della Fondazione Calabresi nel Mondo Pino Galati e del suo delfino Giuseppe Bianco.

LA CRICCA DI GALATI HA SPERPERATO 12 MILIONI (https://www.iacchite.blog/lettere-a-iacchite-guai-a-chi-tocca-la-cricca-di-galati-e-della-sua-fondazione/)

Mai nessuno, nonostante la coraggiosa segnalazione di Nicolino Panedigrano, ha inteso approfondire cosa ci faceva Giulio Rapetti, in arte MOGOL, dipendente della Fondazione con stipendio di Segretario e altri 125 lametini con stipendi dai 2.500 per un esercito di esperti e animatori fino ai 16 mila euro mensili per i suoi circa 10 fedelissimi.
Oliverio corse ai ripari chiudendola ma i suoi successori hanno pensato bene di mantenere ancora oggi la sua liquidazione, nelle fidate mani della Cauteruccio (come da te in questi giorni riportato nell’articolo sulla lista dei Direttori Generali).
Caro Direttore, non è questa goccia nel mare che mi ha sorpreso ma gli occhi chiusi di chi doveva intervenire in tempo utile e non lo ha fatto sebbene alcuni Consiglieri Regionali di allora (Tallini, Orlandino Greco, Marcello Anastasi) avevano lanciato l’allarme.
Ho lottato inutilmente da Consultore dell’Emigrazione a chiarire che noi Calabresi nel Mondo facenti parte della Consulta non abbiamo MAI avuto compensi o prebende come la legge prevede venendo invece additati come quelli della Fondazione creata da Galati e Scopelliti per attirare fondi per la promozione (solo virtuale) della Calabria nel Mondo.
Ancora oggi il termine Calabresi nel Mondo viene considerato un organismo truffaldino facendo in tal modo scemare l’orgoglio del senso di appartenenza a questa terra lasciata per andare oltre confine per lavoro e avvenire mentre chi è rimasto con la politica ha trovato il vero Eden per ingrassarsi  senza alcun sacrificio e deridendo i Calabresi onesti e non sottomessi.
Concludo dicendo che in occasione delle annuali riunione della Consulta (poche volte) ho sollevato lo scandalo chiedendo un intervento della Regione per recuperare lo sperpero prima che tutto andasse in prescrizione. Come purtroppo è avvenuto.
Salvatore Tolomeo – Presidente Associazione Calabria Oltre Confine