ORGANIZZIAMO GLI STATI GENERALI DELL’ALTRA CALABRIA DI SALUTE PUBBLICA
di Santo Gioffrè
Che il richiamo al giustizialismo, utile per creare fortune personali e ricchezze, e nulla più, sia il parametro per misurare lo stato di miseria sub-culturale vigente in Calabria ove operano, in combutta, guardie, cioè coloro che dovrebbero salvaguardare diritti e doveri comuni e ladri, cioè coloro che proteggono e assistono i primi ad agire da disonesti, è sotto gli occhi delle poche menti che praticano il diritto all’esercizio del pensiero libero.
Della feroce lotta intestina che si è scatenata tra coloro che pensano di governare, attualmente, la Calabria, perché altro non sono che pedine e giocattoli in mano a chi veramente regge il dominio, cioè le potenti consorterie economiche e criminali, potrebbe non importarci nulla. Le ben poche orchestrate e confezionate notiziae criminis che, però, giornalmente vengono date in pasto all’opinione pubblica, a leggerle con occhi disincantati e decriptandole come i sordomuti fanno interpretando il movimento delle labbra persino dei disonesti, ci raccontano altro.
Qual è la violenta lotta che si è scatenata al vertice, tra chi rappresenta il potere e il suo cerchio intimo (e questi non è che se la può cacciare, tranquillamente, dicendo di non sapere cosa i suoi stipendiati hanno commesso di criminoso), e i suoi alleati? Cosa c’è che ha rotto, dopo sei anni, il patto di reciproca complicità? Qual è il motivo per cui chi comanda ha voluto liberare i cani? Forse la lotta per gli appalti per il Ponte Militare sullo Stretto? Le miserie milionarie sulle poche infrastrutture viarie? La inutile, ipotetica costruzione di ospedali? Cosa è saltato?
Certo, indizi potrebbero essere le strane notizie diffuse su mazzette per accreditamenti di strutture sanitarie da parte della Regione Calabria. Il saccheggio, tranquillo, complici gli istituti di controllo dello Stato disonesti, si presenta sempre, ossessivamente. Il complesso di cosche di ladri griffati, hanno rubato finora, tra furti e trasferimenti, almeno 14 miliardi di euro alla Calabria. Ma questo poco importa a chi aveva il compito costituzionale di vigilare. Il giustizialismo e il danaro, come per ogni marito cornuto che sa della moglie traditrice, ma, anche, che può essere fonte di fortuna per la sua carriera, sazia persino i decantati mastini di razza.
Allora, cos’è in gioco? Scommettiamo? In epoche di riarmo voluto dalla Meloni e dal complesso militare e bancario che la guida e che avverrà attraverso l’incremento del debito pubblico e, quindi, dall’aumento dell’indebitamento statale tanto che raggiungerà il 5,8 del PIL, pari, quasi allo stanziamento per la sanità pubblica che è solo del 6,4 del PIL, il più basso d’Europa, porterà a fare scelte drastiche. Come? Abbandonando intere Regioni al loro destino, soprattutto la Calabria. E la totale privatizzazione, con i lucrosissimi affari ed gli enormi profitti che si ricaveranno, è un piatto a cui nessuno di questi soggetti, disonesti, sono disposti e rinunciare.
Ecco la lotta al vertice. Ecco perché Noi Calabresi LIBERI, e dotati di capacità di sintesi e di disarticolare la falsa narrazione, dobbiamo prendere in mano la situazione e indire GLI STATI GENERALI DELL’ALTRA CALABRIA. I Parlamentari, gli Europarlamentari, i Consiglieri Regionali, i Partiti che pensano di coltivare solo i loro miseri orticelli e che di tutto ciò che avviene oltre, nulla gli importa, o partecipano appieno al nuovo processo che partirà dal basso, o devono trarne, immediatamente, le conseguenze. La Calabria e i Calabresi sono stati individuati come entità inutili. Dove o si sottomettono alle logiche spietate dettate da altri o non saranno più.









