Partito della Rifondazione Comunista
Lamezia Terme 14 luglio 2025
Il fumo nero e intenso che ieri si è levato da un impianto di rifiuti, ubicato sul nostro territorio, è un episodio grave che ci auguriamo, come sembra dalle prime notizie, non sia frutto di azione dolosa. L’assenza di dolo, in ogni caso, non sminuisce affatto la gravità dell’episodio evidentemente frutto di negligenza, imprudenza, nonché della violazione delle norme poste alla prevenzione e alla sicurezza di questi impianti e alla tutela dell’ambiente. Un simile episodio non può essere addebitato al fato e richiede, per l’implicazione che lo stesso ha sulla salute dell’ambiente e dei cittadini, una indagine seria e approfondita sia sulle cause e le eventuali responsabilità del rogo che sui rischi che lo stesso ha comportato e comporta.
E’ necessario a tal fine la massima informazione sull’impianto in questione ad iniziare dalla natura e misura dei materiali trattati, sapere se l’incendio ha potuto, cosa probabile, rilasciare diossine, furani e altre sostanze altamente tossiche. E’ necessario che gli organi competenti si impegnino nella pubblicazione tempestiva dei dati ambientali relativi agli inquinanti rilasciati e alla loro ricaduta su aria, suolo e acqua e di eventuali precauzioni per i cittadini. Questo ulteriore incidente ambientale così come le morti sul lavoro che si verificano troppo spesso sul nostro territorio ci parlano di una mancanza di controlli da parte degli organi competenti troppo spesso assenti o silenti. E’ necessario che il comune svolga un ruolo di controllo e denuncia e pretenda un accurato monitoraggio di tutti gli impianti considerati a rischio e delle aree di stoccaggio di rifiuti e di materiali a rischio, ad iniziare da quelle, sono sotto gli occhi di tutti, ubicate all’interno di zone abitate. Molte, troppe, sono le aree franche dove è possibile, senza nessun controllo svolgere impunemente attività fortemente a rischio. E’ ora di dire basta.