Lago. Torna Sustarìa Festival, tre giorni di irrequietezza popolare

Torna Sustarìa Festival, tre giorni di irrequietezza popolare

LAGO (CS) – in partenza la sesta edizione con laboratori, incontri, concerti e socialità

Da venerdì 1 a domenical 3 agosto torna Sustarìa Festival a Lago. La parola “sustarìa” nel dialetto di Lago evoca l’irrequietezza creativa che si sfoga nell’arte, nell’artigianato e in tutte le forme espressive della cultura popolare. Il festival, nato nel 2020 per volontà dell’associazione culturale Sustarìa, giunge alla sua sesta edizione con un programma ricco di attività.

Le mattinate saranno dedicate principalmente ai laboratori per tutte le età: storytelling per bambini finalizzato all’invenzione di personaggi, carta fatta a mano a partire da scarti da riciclare, cucina palestinese con la guida di chef Ali con a seguire il pranzo e stampa analogica a cura della stamperia artigianale SenzaPressa.

Nel pomeriggio di venerdì 1 ci sarà la conversazione con il professore e scrittore Giuseppe Bornino sul suo libro Riothsophia. Piccolo abecedario del pensiero in rivolta, a seguire l’aperitivo a base di taralli e vino, per terminare con “Fronni d’Alia” il concerto di Hiram Salsano e Marcello De Carolis, voce, tamburi e chitarra battente.

Sabato 2, dopo un secondo appuntamento di taralli e vino, Davide Ambrogio, polistrumentista calabrese, presenterà il suo concerto “Evocazioni e Invocazioni” in una versione semi acustica e con la partecipazione di Valeria Taccone. Tutti i concerti sono a ingresso gratuito e si terranno nel largo della chiesa della SS. Annunziata.

La mattina di domenica 3, in collaborazione con l’associazione I Caminanti ci sarà un trekking, un passeggiata nella natura risalendo il corso del fiume Eliceto. In serata, il festival si concluderà con Dj Sam Kalabria in console e drink.

Sustarìa è una piccola realtà autofinanziata che ha come obiettivo il risveglio culturale dei piccoli paesi grazie a proposte mirate, di valore artistico, in contrasto con l’offerta contemporanea dei media e che al contrario trae ispirazione dal patrimonio immateriale della tradizione popolare per un ritorno alle radici non come rievocazione nostalgica ma con uno sguardo al futuro.