di Alessandra Arini
Fonte: Repubblica
BOLOGNA – Proteste in via Michelino per lo sfratto di una famiglia con bambini – il più piccolo di soli 10 mesi-a Bologna, dove il tema dell’emergenza casa è sempre più caldo. Plat, la Piattaforma di intervento sociale, denuncia la presenza di “decine di agenti in tenuta antisommossa per tentare nuovamente lo sfratto di un appartamento di una multiproprietà”. Per la sigla è “una situazione insostenibile, dove persone e famiglie che hanno sempre pagato l’affitto vengono buttate in mezzo alla strada, col freddo che incomincia, utilizzando la scusa della finita locazione, per permettere alla proprietà di speculare ulteriormente sul prezzo dell’immobile”. A subìre lo sfratto è infatti, insiste ancora Plat, “una famiglia che ha sempre pagato l’affitto e che da oggi rischia di dormire sotto un ponte unicamente per lasciare spazio a dei b&b”. E condanna quanto è accaduto all’interno dello stabile: “Una porta devastata, e decine di agenti celere che entrano con dei bambini all’interno”.
Al papà Abdur, con cittadinanza italiana, inquilino del palazzo dal 2013, e titolare di una piccola bottega sotto le due torri, è stata proposta una soluzione alberghiera presso Castel San Pietro Terme, secondo Plat “non compatibile con le esigenze del nucleo. Abdur deve recarsi a lavoro all’alba, la mamma dei bimbi non è automunita e non sarebbe consentita ai piccoli la continuità scolastica”.

Ferito un attivista
I servizi sociali, a quanto riferisce la sigla, non erano presenti. Tutto l’intervento è stato filmato in diretta dagli attivisti di Plat: “La celere dopo aver sfondato la porta di un appartamento e cacciato la famiglia, spinge la proprietà in persona a buttare letteralmente giù il muro dell’appartamento adiacente con una mazza di ferro per cacciare l’altro nucleo familiare”. In realtà a quanto risulta è stata la proprietà a scegliere l’abbattimento del muro piuttosto che danneggiare la porta dell’appartamento. Tensione anche fuori dal condominio, con gli agenti schierati per impedire il rientro nello stabile. Un attivista risulta ferito.
Il Comune: “Non vogliamo più assistere a scene come queste”
Sul caso interviene Palazzo d’Accursio. “Quello che è accaduto oggi in via Michelino colpisce profondamente. È l’immagine emblematica di una grave crisi che sta attraversando il Paese sul tema casa: affitti che crescono, investimenti che mancano e troppe famiglie che si trovano senza alternative, se non quelle offerte dai servizi sociali”. Lo scrive la vicesindaca Emily Clancy, che propone “un tavolo con la questura, i sindacati di proprietari e inquilini e le associazioni che si occupano di diritto alla casa, per fronteggiare questa crisi sociale con le risorse che abbiamo sul nostro territorio”. Per fasce crescenti di popolazione ci si trova davanti “a una vera emergenza sulla quale servirebbe un intervento serio del Governo, con investimenti per calmierare i prezzi del mercato e aumentare le soluzioni abitative”. Le immagini di oggi, insiste Clancy, “sono emblematiche di come stia cambiando la natura degli sfratti: sempre più spesso proprietà private scelgono di liberare gli immobili per alzare i canoni o passare all’affitto breve. È una loro legittima scelta, ma ci mostra chiaramente come il diritto alla casa non può essere lasciato alle sole regole del mercato. Dal Governo non possiamo accettare finti piani casa che valgono, per tutto il Paese, quanto le risorse che Bologna ha investito da sola per affrontare la crisi abitativa. È una presa in giro che non siamo disposti ad accettare”. E conclude: “Non vogliamo più assistere a scene come quelle che abbiamo visto oggi, non si possono abbandonare persone e famiglie in difficoltà al proprio destino”.










