“Sorpresa” per gli sconfitti. Il Fatto: “Ricci e Tridico mollano la Regione e tornano in Europa”

(di Wanda Marra – ilfattoquotidiano.it) – Prima dell’amore per la propria regione viene l’Europa, con tutto quel che significa in termini di status, profilo da leader nazionale e – naturalmente – tornaconto economico (un europarlamentare guadagna circa 15.000 euro netti, tra stipendio, indennità e diaria, il doppio di un consigliere regionale). Dunque Matteo Ricci, reduce dalla sconfitta nelle Marche, ha ufficialmente rinunciato al seggio da consigliere regionale, confermando quello che faceva trapelare da giorni: resterà nella delegazione del Pd a Strasburgo. Anzi, ci ha messo un rinnovato impegno: sarà relatore per la direttiva continentali sulle patenti. Lui – che ha considerato i 10 anni a sindaco di Pesaro come un trampolino di lancio – ha sempre studiato da big nazionale, ma in questa scelta gioca forse anche il fatto che come europarlamentare ha l’immunità: cosa utile, visto che è finito indagato nell’inchiesta Affidopoli, appunto a Pesaro.

Da Pasquale Tridico, capo delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, non è ancora arrivato un annuncio ufficiale: si attende per il primo consiglio regionale della Calabria. Ma anche lui ha fatto trapelare nei corridoi di Strasburgo l’intenzione di restare all’Eurocamera. D’altra parte, ha accettato di candidarsi per la presidenza della Regione, dopo giorni di riflessioni e di dubbi, molto spinto, sia nel Movimento 5 Stelle sia nel Pd. A Strasburgo, Tridico è l’elemento di punta di una delegazione molto attiva, anche politicamente, nel definire chiaramente le posizioni in politica estera, sempre contrarie a riarmo e doppio standard tra Ucraina e Medio Oriente. A meno di sorprese dell’ultimo minuto, dunque, Tridico sceglierà di restare dov’è.

A proposito di scelte post elettorali, va segnalata anche quella del sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, sconfitto da Eugenio Giani in Toscana, che ha già fatto sapere di essere pronto a lasciare la guida della città per sedere nel consiglio regionale. Ma la decisione è in mano a Fratelli d’Italia: perché se lui rimanesse a Pistoia, al suo posto (ben retribuito) in Consiglio entrerebbe un leghista. Ma se decidesse di lasciare, si aprirebbe immediatamente la campagna elettorale.