“Miraggio Calabria”, per una famiglia tornare costa più della tredicesima

Ancora una volta, è un paradosso a rendere l’idea: per tornare in Calabria a Natale in aereo conviene fare uno o due scali, e non in Italia. E se il volo non prenotato per tempo rischia di diventare un salasso, va forse peggio scegliendo treno o bus. Associazioni e comitati hanno calcolato cifre da capogiro per il rientro nelle festività, chiedendo contromisure immediate. Soluzioni, allo stato, non ce ne sono: non resta che fare sacrifici, tagliando su qualcos’altro, o rinunciare.
L’ultimo report sul caro prezzi è firmato dall’Osservatorio nazionale di Federconsumatori che ha riscontrato, sulle tratte esaminate, aumenti medi del 48% sulle tariffe ferroviarie, del 9% su quelle aeree e del 56% sui bus. Più nel dettaglio, un bus da Milano per Reggio, sotto le festività, costa il +285% rispetto al prezzo normalmente applicato; in treno, la tratta Torino-Reggio registra maggiori aumenti con +195% per l’andata e +81% per il ritorno; in aereo, su un Roma-Reggio, aumenti medi dell’8% all’andata e del 25% al ritorno.

L’indagine di Federconsumatori Calabria ha scelto di simulare, nella prima settimana di dicembre, un viaggio di andata e ritorno programmato con partenza il 20 dicembre 2025 e rientro il 4 gennaio 2026, ma per un nucleo di 3 adulti “per rendere ancora più evidente l’incidenza dei costi sui bilanci per intere famiglie”. Dalla mole di dati esaminati sulle diverse proposte di viaggio emerge come primo punto – si legge nel report – l’offerta limitata verso la Calabria nell’approssimarsi delle feste: Trenitalia presentava per il 20 dicembre verso la Calabria un’offerta inferiore al 45% e circa al 70% dalla Calabria per il 4 gennaio. Nella stessa settimana e per lo stesso giorno di andata (20 dicembre), Italo segnava già il tutto esaurito.

Ancora più limitata l’offerta di voli in particolare verso Crotone, città poco servita, a costi elevati (sino a 1.524 euro andata e ritorno in treno per 3 adulti) e con tempi di viaggio preistoric (sino a 16 ore e 50 minuti di sola andata). Milano, Torino, Genova, Bologna, Firenze e Roma le città di partenza prese in esame e Scalea, Paola, Cosenza, Lamezia, Crotone, Vibo, Pizzo e Reggio le destinazioni calabresi.

Secondo Federconsumatori, agli aumenti medi deò 6,1% rilevati dall’Istat nel 2024 si aggiungono dinamiche algoritmiche aggressive denunciate da anni che influenzano il costo del viaggio Nord-Sud. Infatti, in meno di 15 giorni i rincari dal 16% al 77% sulla medesima proposta di viaggio si inseguono di ora in ora come in alcuni esempi che valgono però per tutte le tratte.

“Si conferma così l’andamento di aumenti già registrati lo scorso anno con punte sino a circa il 100% per le stesse soluzioni applicate in settimane diverse. E a fronte dei costi in treno e aereo, è evidente che per un nucleo familiare di 3 componenti adulti resta di maggior favore, nonostante costi e aumenti su carburante e pedaggio autostradale, l’utilizzo della propria auto”, annota l’associazione.

Per troppi la Calabria resta un miraggio. A meno che non si voli facendo scalo, passando da Belgio, Polonia, Germania o Spagna, per un Milano-Reggio si possono risparmiare fino a 300 euro a persona. “I trasporti da e verso la nostra regione restano ancorati a tempi e costi sempre più insostenibili. Altro che Ponte sullo Stretto… il vero limite al progresso è un sistema di offerte di viaggio sempre più classista e obsoleto e che mina le basi del diritto alla mobilità”, accusa Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria. Che aggiunge: “Da anni si sta esasperando la corsa al rialzo dei prezzi dividendo i viaggiatori in categorie. Viaggia in tempi ragionevoli e servizi confortevoli chi può permettersi di spendere con le Frecce sino a 1.600 euro per 3 adulti per un viaggio di andata e ritorno da Torino a Reggio. Non ci stancheremo di denunciare le politiche tariffarie aggressive, opache e inique applicate dai principali vettori nazionali. Quale nucleo familiare, esposto alle intemperie del carovita per beni e servizi, può permettersi per le feste di sottrarre dal bilancio familiare fino a 1.600 euro di biglietti di viaggio sapendo che la tredicesima, per chi ha la fortuna di percepirle, saranno erose dalle spese di fine anno ed a fatica riusciranno ad affrontare dignitosamente le incombenze minime natalizie? 

Le pratiche tariffarie rendono i costi del viaggiare un privilegio e un sistema indecifrabile che dietro algoritmi e leggi del mercato camuffano verse speculazioni”. L’associazione annuncia che segnalerà i rincari all’Agcom, a Mr. Prezzi e all’Art per le verifiche ed eventuali sanzioni. “Ma resta ferma la denuncia verso le disattenzioni politiche regionali che omaggiano vettori di incentivi che non sempre si traducono in vantaggi concreti sui costi di viaggio per i calabresi”. Fonte: Gazzetta del Sud