Reggio Calabria freme anzi ribolle. La DDA sta lavorando per chiudere il cerchio delle inchieste sulla massopolindrangheta e, sia pure con difficoltà, qualcosa trapèla dalle strette maglie del riserbo imposto giustamente dal procuratore Federico Cafiero De Raho.
Era da tempo che cercavamo il collegamento tra il “mammasantissima” Paolo Romeo e il consigliere regionale del PD Mimmetto Battaglia.
Partiamo dalle certezze: il responsabile provinciale del PD Gianni Puccio commissaria il circolo del Partito Democratico di Gallico, quartiere popoloso della periferia nord di Reggio Calabria a pochi passi da Archi, quartier generale dei De Stefano. Puccio si trova costretto a commissariare il circolo perché non ce la fa a sedare gli scontri sul tesseramento. E soprattutto non può tapparsi gli occhi davanti a molti soggetti e parenti del clan Araniti, che sguazzano e creano imbarazzo.

Il clan Araniti è egemone nella zona e non sono pochi quelli che – guarda un po’ il caso – sono iscritti al circolo Poseidonia, al centro della indagine Gotha perché quartier generale di Paolo Romeo, che proprio a Gallico ha la sua roccaforte. Tutti questi signori neotesserati al circolo, che raddoppia anzi triplica le adesioni rispetto all’anno precedente, si dice che siano tutti in quota del consigliere regionale Mimmetto Battaglia. La DDA sta lavorando su questo collegamento che di fatto dimostrerebbe l’interessamento dell’avvocato Paolo Romeo alla ascesa politica di Battaglia, prima votandolo alle primarie contro Ciccio Bello Falcomatà e poi sostenendolo in parte alle elezioni regionali del 2014, risultando eletto.
Ma non solo. Battaglia – è giusto ricordarlo – prepara anche una lista civica per le elezioni comunali che vedono trionfare Falcomatà e che vede molti candidati della zona nord di Reggio. Tra gli eletti c’è anche quel Giuseppe Sera, legato a Battaglia, che in questi ultimi giorni si trova in un gran casino, con le opposizioni che ne chiedono le dimissioni. Sera da consigliere comunale supera le preselezioni per l’assunzione all’interno di una società in house del comune – Castore e Pulluce – andando a violare qualsiasi sorta di principio di correttezza e legalità di cui Ciccio Bello si riempie tanto la bocca.
La procura sta per chiudere il cerchio e lavora su più fronti. Addirittura qualche imprenditore, per paura, sembra sia irreperibile in questi ultimi giorni dalla città.