Lettere a Iacchite’: “Metro, tra Palla Palla e il cazzaro un baratto inaccettabile”

La speranza è che la metro leggera, inutile, dannosa e antieconomica, alla fine non si faccia, ma sin quando non sarà ritirato definitivamente il progetto da parte della Regione Calabria è meglio non fidarsi troppo. Per un motivo molto semplice: sia Oliverio che Occhiuto vogliono la metro, ma con una differenza.

Oliverio proporrà la “sua” metro, alla quale Occhiuto contrapporrà la “sua”. Quest’ultimo, in campagna elettorale affermò che non voleva “quella metro” di Oliverio, ma evitò di spiegare quale metro volesse. Insomma, mani libere, in modo da non scontentare nessuno nel periodo delle elezioni, inducendo abilmente i cittadini a credere che si opponesse a qualsiasi tipo di metro. E ha aspettato Oliverio al varco per il gravissimo errore che la Regione ha commesso nel firmare il contratto di appalto della gara senza l’accordo di programma col comune di Cosenza.

Per maggiore chiarezza, bisogna dire che la responsabilità politica ed economica ricade solo sulla Regione Calabria per non aver rispettato la procedura e che la proposta di Occhiuto è inaccettabile perché la città viene ulteriormente spezzata, con Sud e Nord non più comunicanti senza il viale Parco. In una città peraltro già divisa tra Sud e Ovest si corre il rischio concreto di una paralisi del traffico automobilistico con gravissime conseguenze per il commercio cittadino.

Abbiamo già visto le difficoltà delle attività commerciali di via Alimena e di corso (ex) d’Italia durante i lavori del parcheggio di piazza Fera. Per evitare che ancora una volta sia la popolazione a pagare il prezzo di questo modo irresponsabile di amministrare (già una volta 160 milioni di euro sono andati perduti), è auspicabile che questi fondi vengano spesi e per il risanamento strutturale del centro storico di Cosenza e per collegare Arcavacata e Cosenza con Germaneto e Catanzaro, utilizzando i tracciati ferroviari esistenti.

Mario Bozzo
Rinascimento meridionale