L’inchiesta principale di “Report” di ieri sera ha riguardato le nostre banche, che sono la preoccupazione principale della signora Danièle Nouy – presidente del Consiglio di Vigilanza della BCE, la quale è preoccupata perché nelle nostre banche, nella pancia delle nostre banche ci sono 349 miliardi di crediti deteriorati, malati.
“Significa – ha affermato il conduttore Sigfrido Ranucci – che sono stati prestati a persone che avevano problemi poi a restituirli. Riguarda 10 milioni di italiani. Con diverse posizioni, quelli che hanno avuto un po’ più di problemi sono stati negli anni: Francesco Bellavista Caltagirone, gruppo Parsitalia di Parnasi, Romain Zaleski, finanziere, Vittorio Casale, costruttore e immobiliarista ed ex proprietario di Bingo, Luigi Zunino, anche lui immobiliarista, gruppo Marcegaglia, Danilo Coppola, la Deiulemar che è compagnia di navigazione, gruppo Impreme di Mezzaroma, la Holmo, cassaforte delle coop rosse, e poi Sorgenia, del gruppo Cir, De Benedetti, praticamente che poi ha risolto la sua posizione.
I nostri banchieri per anni hanno sottostimato la gravità della situazione. Ora l’Europa ci dice “non potete più fare finta di nulla, dovete dire la verità su questi crediti”. Venderli oppure recuperarli e mettere in bilancio le perdite.
Il governo ha stanziato 20 miliardi con un decreto di garanzia per salvare il Monte Paschi di Siena, ma anche tutte le altre banche, per non mettere in crisi il sistema. Altri 4 miliardi sono stati presi da fondi privati e da Cassa Depositi e Prestiti e quindi dai correntisti postali e dai risparmi dei nostri pensionati per coprire i crediti lasciati da Banca Etruria e dalle altre banche che hanno fatto crac e per salvare le popolari venete. Ma riusciranno a salvare le popolari venete e soprattutto riusciranno a far tesoro degli errori del passato? Quando ci son stati banchieri che hanno prestato a se stessi o agli amici o agli amici degli amici, e quando le banche hanno prestato di più di quello che potevano permettersi e soprattutto quando un costruttore calabrese, con la passione delle galline, grazie all’amicizia di un ex senatore, è riuscito a farsi prestare decine e decine di milioni di euro”.
L’INCREDIBILE STORIA DI ANTONIO MUTO
Cominciamo dal signor Antonio Muto, super indebitato con il Monte dei Paschi e sotto inchiesta per fatti di mafia. Un muratore calabrese diventato il più importante costruttore mantovano, con la passione per le galline australiane.
PAOLO MONDANI Voi avete attualmente 27 milioni e mezzo di debito con Monte dei Paschi…
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Sì, sì.
PAOLO MONDANI Incagliato o meglio in sofferenza.
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Sì.
PAOLO MONDANI Ha intenzione di ridarglieli i soldi alla banca?
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Io, se ne ho le possibilità certo che glieli do i soldi alla Banca perché è giusto. Ma quando la ditta fallisce dopo non è che il creditore va solo su di noi, va anche sulla ditta, sull’azienda che è fallita.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO Quando una società fallisce, per la banca diventa dura ottenere la restituzione del prestito. Il mutuo era stato erogato per i lavori di piazzale Mondadori, a due passi dal centro di Mantova, per realizzare case, un parcheggio e un centro commerciale. Ora il cantiere è abbandonato. Sui conti di Muto, il consigliere comunale Giuliano Longfils ha fatto due esposti ai carabinieri, nei quali afferma che dei 27 milioni stanziati da Monte dei Paschi, Antonio Muto per le opere ne avrebbe spesi solo 13. E il resto?
GIULIANO LONGFILS – CONSIGLIERE COMUNALE FI MANTOVA Il problema fondamentale è a chi sono finiti questi soldi. Sicuramente non sono stati spesi in opere perché non sono stati spesi nemmeno in parcelle.
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Uno può dire quello che vuole, anche io posso dire quello che voglio.
PAOLO MONDANI Certo, lei è l’uomo che è stato…
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Però i documenti ci sono e li possiamo tirare fuori tutti senza problemi.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO Muto ci ha promesso i documenti, ma non ce li ha mai fatti vedere.
PAOLO MONDANI Lui non ha pagato, lei dice, nemmeno i professionisti.
GIULIANO LONGFILS – CONSIGLIERE COMUNALE FI MANTOVA Non sono stati pagati i professionisti per 5.623.949,00 milioni di euro.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO Oggi Monte dei Paschi ha sul groppone 45 miliardi di crediti deteriorati e a dicembre scorso il Governo ha varato il decreto che crea un fondo da 20 miliardi, soldi dei contribuenti, per salvare proprio Monte dei Paschi. Antonio Muto, nel 2012, va in banca a Siena accompagnato dall’ex senatore democristiano Franco Bonferroni e sollecita il fido direttamente all’ex AD di Montepaschi, Fabrizio Viola.

PAOLO MONDANI Nel processo di mafia che l’ha riguardato per il quale è stato assolto per ora, c’è un pentito che si chiama Paolo Signifredi che dice che “Muto, cioè lei, mi aveva detto che a Siena, cioè Montepaschi, c’era un altissimo funzionario che sbloccava i movimenti a Mantova, anche se naturalmente voleva la sua parte”.
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Io di questo non so assolutamente niente.
PAOLO MONDANI Lei Signifredi ovviamente lo conosceva?
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Io l’ho conosciuto una volta sola.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO L’ingegner Roberto Magistrelli è stato il progettista di Piazzale Mondadori e per tre anni ha lavorato in cantiere per Antonio Muto, senza essere pagato.
PAOLO MONDANI Piazzale Mondadori. Sono entrati 27 milioni e mezzo, arrivati da Monte Paschi. Quanti ne sono usciti?
ROBERTO MAGISTRELLI – INGEGNERE A mio parere, diciamo, massimo 15.
PAOLO MONDANI Perché lei dice giustamente la banca ti finanzia a stati di avanzamento.
ROBERTO MAGISTRELLI – INGEGNERE E certamente, viene a contare tutti i mattoni che ho posato.
PAOLO MONDANI E lì non sono mai venuti?
ROBERTO MAGISTRELLI – INGEGNERE No, no sono venuti. No, no venivano, venivano regolarmente, ma per quel che risulta a me, controllavano che fossero state eseguite le opere, ma nessuno ha mai controllato quanto erano costate quelle opere.
PAOLO MONDANI E secondo lei come è fallita la società Forum Mondadori? Per quale motivo è fallita?
ROBERTO MAGISTRELLI – INGEGNERE Ho molti dubbi sul fatto che ci fosse una ferma volontà di arrivarci in fondo, diciamo che penso sia convenuto farla fallire.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO In maniera riservata l’ingegnere è anche più esplicito.
ROBERTO MAGISTRELLI – INGEGNERE Questa qui è un’operazione studiata a tavolino.
PAOLO MONDANI Cioè? Anche il fallimento lei dice?
ROBERTO MAGISTRELLI – INGEGNERE Ma tutto, ma tutto.
PAOLO MONDANI Il fallimento è una roba costruita?
ROBERTO MAGISTRELLI – INGEGNERE Già studiato tutto. Muto lì aveva Forum Mondadori e IPM, Immobiliare Piazzale Mondadori. Allora ho detto: “ma scusi Muto, ma nell’elenco dei creditori mancano tutti gli artigiani”! “Ah no, no, no” – dice – “ma quelli li abbiamo fatti fatturare all’IPM e quella la facciam fallire e quindi quelli non prendono niente”.
PAOLO MONDANI FUORI CAMPO Affacciata sui laghi di Mantova, di fronte a Castel San Giorgio, c’è una grande area verde su cui Antonio Muto voleva costruire 200 villette. La lottizzazione di Lagocastello. Sindaci di centrodestra e centrosinistra l’hanno sostenuta. Ma un sindaco non ci sta, è Fiorenza Brioni e blocca i lavori. Muto non la prende bene e ne avrebbe parlato a un uomo della ‘ndrangheta che anni dopo mette tutto a verbale.

FIORENZA BRIONI – EX SINDACO DI MANTOVA In questo incontro, Signifredi racconta che Muto gli chiede se conosce persone che possono far del male a me, alla Brioni.
PAOLO MONDANI A lei?
FIORENZA BRIONI – EX SINDACO DI MANTOVA Sì, lo chiede quando io non sono più sindaco, all’epoca ero consigliere comunale di opposizione e tra l’altro in questa conversazione Muto dice che del resto mi aveva già mandato qualche segnale rispetto a questa mia ostinata battaglia per bloccare la lottizzazione di Lagocastello di cui lui era titolare, diciamo ecco. E dice che già nel 2008 era stato lui a farmi pervenire in una busta in Comune a Mantova 17 proiettili, ed è vero che avvenne nell’agosto del 2008. Per la prima volta c’è qualcuno cioè Antonio Muto che dice che quei proiettili me li ha fatti avere lui.

PAOLO MONDANI FUORI CAMPO Nel frattempo Muto si difende dalle accuse di mafia, assolto in primo grado attende un altro processo. Secondo i magistrati sarebbe il referente mantovano del boss di Cutro, Nicolino Grande Aracri, capo della ‘ndrangheta in Emilia e nella bassa Lombardia.
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Io Grande Aracri non lo conosco e non l’ho mai conosciuto. Il problema è che di Muto Antonio ce ne sono più di mille, ma non solo a Mantova.
PAOLO MONDANI Mi scusi Antonio Muto, ma lei è l’unico imprenditore, costruttore mantovano che si chiama Antonio Muto o no?
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE No, no, no.
PAOLO MONDANI Quanti siete Antonio Muto costruttori a Mantova?
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Antonio Muto tra Mantova e provincia saremo una quindicina.
PAOLO MONDANI Che fanno i costruttori?
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Sì. Costruttori edili.
PAOLO MONDANI 15 costruttori edili Antonio Muto.
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Se lei li va a controllare, ci sono.
PAOLO MONDANI Cioè siete venuti Antonio Muto da Cutro in quanti, in 15? Per sapere…
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Adesso questo, non è che siete venuti.
PAOLO MONDANI Il suo avvocato Barzelotti dice che è Muto la prima vittima della cosca perché intimorito dal boss.
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Se io ho fatto un accordo con Grande Aracri, quando sono venuto via – dicono che io sono andato a Cutro a fare questo accordo con Grande Aracri – quando vengo via da lì, a me mi hanno rubato una gru.
PAOLO MONDANI Una gru…
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE È successo quel fatto della macchina che mi è successo.
PAOLO MONDANI Cosa le è successo, le hanno bruciato la macchina?
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Non lo so se si è bruciata, se…
PAOLO MONDANI La macchina si è data fuoco da sé, diciamo così…
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE No, no adesso non diciamo ste robe qui, perché se no… dai.
PAOLO MONDANI La macchina non si è data fuoco da sé, no?
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE No, non credo.
PAOLO MONDANI Allora, le rubano la gru si incendia la macchina, le incendiano la macchina.
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE E che accordo avrei fatto io?
PAOLO MONDANI Può essere che lei non se lo ricordava e glielo volevano fare ricordare.
ANTONIO MUTO – IMPRENDITORE Assolutamente no. Lei vede, guardi io ho un’ammirazione per le forze dell’ordine, io c’ho proprio l’ammirazione per le forze dell’ordine…
E fanno vedere i calendari dei carabinieri nell’ufficio del signor Muto. E tutti i salmi finiscono in gloria…