Gent.mo direttore,
è da giorni che tento di scrivere questa lettera di sdegno su quanto accaduto e su quanto, purtroppo, sta ancora accadendo nella nostra regione. So che le mie parole resteranno solo macchie nere su un foglio di carta bianco ma sento il dovere, come cittadina appartenente ad una comunità di esseri viventi, di esprimere la mia amarezza, il mio disgusto sul triste capitolo degli incendi.
Mi fa male pensare alle migliaia di ettari di bosco andati in fiamme, alla disperazione di quelle famiglie che hanno perso tutti i loro beni, che hanno visto morire una persona cara nel tentativo di domare le fiamme, alle giornate afose passate ad aspettare un rogo che avrebbe colpito magari la tua di casa, alla desolazione di quei paesaggi trasformati in cenere.
Non dovrebbero essere solo gli abitanti di Longobucco a raccogliere le firme e a pretendere che chi di dovere protegga un patrimonio straordinario che è di tutti.
Per cui mi rivolgo a tutti quei calabresi onesti che hanno sofferto ogni volta che si levava un fil di fumo sull’estremo confin del bosco, che hanno tremato e pianto vedendo le fiamme avanzare, che si sono sentiti impotenti davanti a tanta crudeltà e bruttura e che avrebbero voluto gridare BASTA!
Uniamoci in una protesta pacifica, dando voce a chi voce non ha…..ai nostri amici alberi, ai nostri amici animali, a noi calabresi.
Scriviamo una lettera di garbata disapprovazione, una cartolina ritraente un bel paesaggio silano con la richiesta di proteggere il nostro patrimonio boschivo, al Presidente della Regione Calabria On. Oliverio Cittadella Regionale, Loc.tà Germaneto – 88100 Catanzaro, o se preferite una mail ([email protected]), perché ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte a questo crimine commesso contro il creato. Che la smettano una buona volta di parlare a vanvera, siamo stanchi di sentire parole vuote, vogliamo fatti concreti.
Sulla mia riporterò una frase di Josè Ortega y Gasset che mi piace tanto: “Yo soy yo y mi circunstancia, y si no la salvo a ella no me salvo yo”……. “Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso.”
Magari questa iniziativa è ridicola, è poca cosa, ma come recita il proverbio “Tanti picca, fannu assai”. Facciamoci sentire, protestiamo per una causa più che giusta…. grazie.
Amalia Librandi