“Non troveranno e non possono trovare un atto dal quale si possa dedurre che l’Amministrazione comunale ha favorito qualche cosca”. Lo ha detto, incontrando i giornalisti, il sindaco di Lamezia Terme, Paolo Mascaro, in relazione alla proposta di scioglimento per infiltrazioni mafiose del Comune fatta dalla Commissione che ha effettuato l’accesso nell’ente.
“Si sta giocando – ha aggiunto Mascaro – col futuro di questa citta’. Lo scioglimento del Comune sarebbe un attacco al cuore della democrazia e la morte del nostro territorio e della nostra città (il consiglio comunale di Lamezia è stato già sciolto due volte per mafia, ndr). Quello che é in gioco é il futuro dei nostri figli. Questi consiglieri comunali, questi assessori, questo sindaco, vanno avanti come se fosse il primo giorno. Non ci fermiamo innanzitutto perché abbiamo il dovere di andare avanti con le tante cose che abbiamo programmato come l’approvazione del Piano strutturale comunale, senza il quale si determinerebbe un tappo che bloccherebbe lo sviluppo del territorio”.
Secondo Mascaro, “é stata attivata una vera e propria macchina del fango nel tentativo di distruggere l’Amministrazione comunale in carica che vuole difendere questo territorio e che qualcuno, evidentemente, vuole mandare a casa”. Con tutto il rispetto per Mascaro, questo disperato tentativo di “difesa”, oltre che ad essere una sfida senza speranza nei confronti del ministro dell’Interno Minniti e del procuratore Gratteri, che prima lo hanno illuso e poi gli hanno presentato il conto, sembra la barzelletta-tormentone di Ezio Greggio: “Ce la fai.. ce la farai… Non ce la fa!”.