Politiche 2018, colpo di scena: riecco l’asse Cinghiale-Berlusconi

Clamoroso colpo di scena: il Cinghiale lascia il ruolo di coordinatore nazionale di Ap, annuncia che non si ricandiderà ed invita quel che resta delle sue truppe cammellate a votare Berlusconi. Il Cinghiale affida ad una stringata nota i motivi del suo passo indietro: “Mi dimetto dalla carica di Coordinatore nazionale di Alternativa popolare. Il progetto di costituire una forza di centro autonoma, liberale e riformista al quale molti di noi avevano fermamente creduto è fallita. Non voglio assegnare responsabilità ad alcuno ma ho trovato un partito sfasciato e ingestibile senza alcuna capacità reattiva che per sopravvivere è alla ricerca di una innaturale mutazione genetica che lo spinge fortemente a sinistra”. Poi l’invito in vista dell’appuntamento per il voto del prossimo 4 marzo: “Invito i singoli parlamentari, i consiglieri regionali, provinciali, sindaci e militanti di Alternativa Popolare a votare per l’unica forza moderata e liberale esistente nel nostro Paese rappresentata da Forza Italia e dal suo presidente Silvio Berlusconi“.

Un nota che va letta con le dovute cautele, perché quando si tratta del Cinghiale nulla è come appare. Un gesto eclatante che pone mille interrogativi sui reali motivi che l’hanno provocato. Perché il Cinghiale ha fatto questa mossa? Cosa c’è di sotto? Perché il Cinghiale scarica in questo modo Minniti che l’ha protetto in tutti i modi? Ha forse capito che le prossime elezioni politiche sono solo una farsa che produrrà un governo che durerà meno di un anno e crea i presupposti per la prossima candidatura? O ha già prenotato un incarico pesante per il prossimo governo nel quale Berlusconi e Minniti molto probabilmente saranno insieme?

Sono queste alcune delle domande che in tanti si pongono dopo aver appreso della scelta del Cinghiale. Immaginare il Cinghiale come un cittadino qualunque è difficile. Ecco perché gatta ci cova.

L’invito del Cinghiale è stato apprezzato dal leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che a stretto giro di posta ha così risposto: “Ho molto apprezzato la decisione del senatore Antonio Gentile, una scelta nobile e responsabile che va nella direzione dell’allargamento dell’area moderata, in piena coerenza con la sua storia politica. Sono certo che il suo impegno politico non verrà meno, anche senza la diretta partecipazione alla vita del Parlamento, e che la sua esperienza e la sua competenza saranno molto importanti per far crescere Forza Italia in Calabria e a livello nazionale“.