Comunicato stampaChiedo al sindaco di Rende, Marcello Manna, di spiegare ai cittadini di Rende il significato degli ultimi cambi di casacca avvenuti all’interno della maggioranza. Mi riferisco a Barbara Blasi che lascia Forza Rende e passa all’Udc e a Gaetano Morrone che lascia Laboratorio civico e si trasferisce anche lui all’Udc. Non dovrebbero esserci scossoni nella maggioranza che, pur risicata, sembra solida. C’è da dire che Manna ci ha abituato al trasformismo. E’ stato eletto a maggio 2014 in una coalizione con Santelli e Occhiuto (FI), Gentile (Ncd), Meloni (FdI). Già ad ottobre dello stesso anno ha abbandonato FI e si è candidato per conto di Gentile alla Provincia contro Occhiuto, dove non è stato eletto. Un mese dopo è passato con Oliverio (Pd). A dicembre 2016, ha lasciato Oliverio ed è tornato a FI e Ncd. A marzo 2017 è passato con Pisapia per poi tornare, a luglio 2017, nelle braccia di Oliverio e di Nicola Adamo che, attualmente, lo sostengono con 2 transfughi del Pd e uno della lista Tabacci dopo che Ncd (poi Ap) è stata cacciata dalla maggioranza. Il 2018 con il passaggio di Blasi e, soprattutto, del fidato Gaetano Morrone nelle fila dell’Udc, potrebbe preludere ad un ritorno a Destra, data per sicura vincitrice delle elezioni politiche in Calabria. Da non sottovalutare che anche Rachele Cava ha lasciato Laboratorio civico per approdare a Forza Italia. E’ un caos completo. I cittadini di Rende hanno il diritto di sapere cosa c’è dietro questo improvviso “amore” per l’Udc calabrese e per Forza Italia da parte di 3 consiglieri dell’attuale maggioranza. In sostanza chiedo di sapere se i 3 hanno “abbandonato” Manna oppure se presto saremo di fronte all’ennesimo trasformismo del sindaco di Rende. D’altra parte il Consiglio comunale di Rende è il campione mondiale del trasformismo. Su 24 consiglieri ben 13 hanno cambiato casacca. 3 sono passati dalla minoranza alla maggioranza, 1 dalla minoranza alla maggioranza e poi alla minoranza, 2 hanno cambiato gruppo, 5 sono passati dalla maggioranza alla minoranza e 2 hanno cambiato partito. Degli originari eletti solo 7 sono rimasti fermi dov’erano, mentre dei consiglieri subentrati 4 sono, al momento, fermi nel gruppo nel quale sono stati eletti. Gianfranco De Franco
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