E’ da un po’ di giorni a questa parte che il sindaco Occhiuto ha abbassato i “toni”, nei suoi comunicati, contro i nemici di sempre. Un “cambiamento” evidente. Occhiuto ha deciso di adottare una nuova strategia di comunicazione abolendo termini, da lui spesso usati contro chi dissente, quali: odiatori, mistificatori, ricattatori. Basta leggere i suoi ultimi comunicati, dove non lesina appelli alla pace, all’amore e alla concordia, rivolti principalmente ai suoi odiatori. In sostanza Occhiuto chiede ai professionisti dell’odio una tregua. E lo fa elevandosi a Messia.
C’è da dire che la nuova strategia adottata da Occhiuto ancora non è stata ben compresa dalle schiere di lecchini – coloro che generalmente amplificano il suo messaggio nei social – che continuano a seminare odio, anche con appelli che incitano alla violenza contro gli “odiatori”. Bisognerebbe spiegarglielo uno per uno.
Occhiuto ha capito che in campagna elettorale è meglio abbassare i toni e presentarsi alla gente come sincero democratico: sempre pronto al confronto con gli altri, specie con i nemici. Del resto vestire i panni della vittima paga. Ha già pagato in passato con le sua rielezione, potrebbe pagare anche nella tornata elettorale del 4 marzo che si avvicina. Apparire agli occhi dell’elettore medio cosentino come vittima di “odiatori” è la sua mossa vincente. Ma solo in periodo di campagna elettorale, dopo ritorna ad essere quello di sempre: accriccato con i poteri forti che si adoperano a perseguitare chi non si allinea con lui.
Da settimane assistiamo ad un Occhiuto che veste i panni del Cristo. Ama il prossimo tuo come te stesso, va dicendo in tutti i suoi scritti: porgi l’altra guancia a chi ti schiaffeggia e perdona chi ti ingiuria. E’ questo il messaggio di Occhiuto e nel suo ultimo scritto lo dice chiaramente. Non so se a scrivere è proprio lui in prima persona o qualche suo amico prete, ma il tono da Vangelo è innegabile. Ma leggiamo il suo pensiero. Dal Vangelo secondo Occhiuto:
“In verità vi dico che la vita è un’anticipazione di Paradiso, basta solo saperlo riconoscere. Nella bellezza del sole, dei tramonti, del mare, dei rapporti umani, delle città e anche delle architetture di qualità o dei ponti di Calatrava. C’è un solo limite alla bellezza e al Paradiso: il tempo. Se usiamo il tempo per disprezzare, per “odiare”, per criticare, e non ci sforziamo di riconoscere bellezza e armonia nel mondo, non avremo mai accesso al Paradiso. Sprechiamo il nostro tempo e la nostra vita, il nostro pezzo di Paradiso. Non facciamo del male agli altri, ma a noi stessi. L’idea di andare a trovare il male dappertutto, negli altri, fa vivere male. È così rasserenante ricercare il bene e la bellezza nella vita e nelle persone, il lato buono e positivo che esiste in ognuno di noi. È bello avere fiducia negli altri per esempio, trovare nuovi amici.
Per questo motivo non possiamo cedere alle provocazioni e alle offese. È difficile, lo so, quando queste sono ripetute e cattive. Però non possiamo farlo, e scadere anche noi nella rissa e nella guerriglia. Dobbiamo resistere, perché altrimenti facciamo del male a noi stessi. Non sempre io ci riesco. Spesso anch’io perdo il mio tempo e la mia vita dietro a cose brutte. A volte anch’io mi sento un “odiatore”, un traditore, uno spirito negativo. Ho perso anch’io i miei pezzi di Paradiso. Non siamo infallibili, ma dobbiamo restare sempre in buona fede. Alla fine resteranno le opere, delle parole non si ricorderà più nessuno. Amen”.
Un Occhiuto redento e redentore che promette il Paradiso a chi è disposto a perdonare il prossimo che ha sbagliato. Perdonare odiatori, mistificatori e ricattatori è la sua nuova missione. Aspettiamo la seconda fase della conversione di Occhiuto, quella in cui caccia a pedate nel culo i mercanti dal tempio. Una fase che purtroppo non arriverà mai perché Occhiuto, si sa, è abituato a predicare bene e razzolare male. Amen.