Caro direttore,
io vi scrivo perché voi siete l’unico che ha il coraggio di dire la verità contro chi con un po’ di potere si sente Dio. Acri sta uscendo dalla democrazia per entrare nella dittatura del sindaco Pino Capalbo (Pino mio, come lo chiamiamo in paese, di cui vi siete già occupato in quanto lui fa parte della cricca di Aieta, Palla Palla e Madame Fifì).
Dopo che nell ultimo consiglio il presidente aveva negato la parola ad un consigliere (ribattere legittimamente a ciò che dice la maggioranza non si può più, ormai…), il sindaco essendo secondo lui il padrone di Acri non ha rispetto nemmeno dei più deboli ed è solito parcheggiare la sua macchina davanti al Comune nel posto dei diversamente abili con una sfacciataggine senza uguali, tanto nessuno ha il coraggio di protestare. E di questa bruttissima pratica vi allego anche la foto. Pensateci voi a far sapere a chi non le sa ancora queste abitudini del sindaco, scusate del padrone di Acri.
Lettera firmata