Cose di Calabria: il dottor Bruno Stella e la gestione dei fondi R&S

Gentili tutti,

a distanza di un anno dalla pubblicazione dell’articolo “Regione: l’irresistibile ascesa del “dottor Stella”, esperto in truffe ai fondi europei” apparso, dietro mia segnalazione, sulle pagine di Iacchitè (http://www.iacchite.com/regione-lirresistibile-ascesa-del-dottor-stella-esperto-in-truffe-ai-fondi-europei/), nel quale si evidenzia come questa Regione Calabria premia i truffatori e gli imbroglioni, ne abbiamo scoperte di nuove! Nei giorni scorsi mi hanno segnalato che, l’attuale gestore del Polo regionale nel settore agrifood, la Scarl Agrifoodnet si starebbe ricandidando alla gestione, per altri 3 anni, del nuovo polo. Omettendo quanto mi è stato rivelato sulla gestione allegra della Agrifoodnet, volevo segnalare come il lupo “Dott. Stella” perde il pelo ma non il vizio…

Bruno Stella era ed è il responsabile dell’Azione 1.1.4 “Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi”, linea che finanzia gli investimenti per i nuovi Poli di Innovazione. Nonostante la segnalazione e poi l’articolo indicato sopra non riesco a capire come sia possibile che possa essere ancora li a far danni. Prima o poi qualcuno dovrà rendere conto senza aspettare la prescrizione dei reati, e per questo confidiamo nella magistratura.

Sono venuto in possesso di documenti che dimostrano come Stella fosse incompatibile nello svolgimento delle sue funzioni di responsabile di linea. Mi risulta che il figlio di Stella, tale Stefano Stella, fosse il titolare di una ditta aggregata alla Agrifoodnet. Se questo fosse vero, e dalla documentazione sembrerebbe proprio di si, il Dott. Stella avrebbe avvantaggiato la Agrifoodnet per favorire la società del figlio.

Non siamo in condizioni di quantificare i costi sostenuti dalla Agrifoodnet Scarl per usufruire dei servizi offerti da Stella jr, ma ci sembra incredibile che ancora oggi Bruno Stella sia saldamente al comando e possa gestire i fondi R&S senza che nessuno verifichi o metta in discussione il suo operato. Ci sembra ovvio che la Agrifoodnet, che si candiderà quale nuovo soggetto gestore del Polo Agrifood, riuscirà ad essere finanziata visto che dalla sua parte ha un così autorevole e potente sostenitore.

Ci hanno evidenziato tante stranezze sulla certificazione delle spese sostenute da Agrifoodnet tipo spese a vantaggio di presunti soci che in realtà non erano soci, spese di viaggio da e verso luoghi che nulla hanno a che fare con la gestione del Polo, e ancora, contratti per la fornitura di servizi, stipulati con soci, a prezzi esorbitanti e pagati dalla Agrifoodnet, e soprattutto l’inesistenza di servizi offerti ai consorziati e agli aggregati al polo. Quindi i fondi POR 2017/2013 destinati allo sviluppo del polo di innovazione e erogati alla Agrifoodnet non avrebbero portato i frutti sperati, anzi avrebbero sostenuto economicamente poche e note aziende del settore senza offrire servizi o sostenere le altre aziende. Se ciò fosse vero dimostrerebbe come questi fondi, come sempre, sono gestiti male e magari hanno favorito le tasche di regionali e consulenti e magari anche qualche politico. Se sono stati commessi questi grossolani errori nella rendicontazione, non riusciamo a capire come il Dott. Gelonese, che si è occupato dei controlli di I°Livello, abbia ammesso tali spese. Forse sarebbe meglio controllare se la verifica della documentazione sia stata effettuata dal dott. Gelonese o se, come ci hanno riferito, è stato Stella ad effettuare le verifiche.

Come sempre non ci aspettiamo nessuna inversione di tendenza ma ci auguriamo che qualcuno faccia qualcosa per garantire gli onesti, magari revocando l’incarico del Dott. Stella. Ci hanno anche fatto notare come per la selezione dei soggetti gestori la Regione si avvale dell’assistenza tecnica di Fincalabra e, udite udite, sembrerebbe che attualmente la Agrifoodnet abbia contrattualizzato un consulente di Fincalabra/Calabriainnova come responsabile amministrativo… Negli altri paesi 2+2=4, speriamo che presto anche in Calabria si impari a fare i conti e che 2+2, come dice spesso un mio amico, non continui a fare… tre invece che quattro.

Lettera firmata