ELEZIONI ALL’UNICAL: FASCISTI E POLTRONIERI PROFESSIONISTI IN DIFESA DELLA DEMOCRAZIA
L’interruzione del penoso teatrino elettorale ha suscitato l’indignazione di alcuni volti noti della politica regionale e nazionale. Da Luigi Guglielmelli a Mario Valente, passando per Fausto Orsomarso, gli esponenti quel “ceto politico” che ha devastato il territorio calabrese(vedi la gestione del ciclo regionale dei rifiuti smistato tra discariche e inceneritori), riempito le tasche delle lobby edili con progetti per grandi inutili opere (vedi la metro leggera ed il ponte di Calatrava), trasformato l’intera regione in un mega bacino clientelare, reso ancora più precario il lavoro con progetti squallidi come “Garanzia giovani”, ora sfoderano la parola “democrazia” in difesa dei loro aspiranti inetti carrieristi in occasione appunto della sospensione delle elezioni universitarie.
Vogliamo soffermarci su un personaggio in particolare, Fausto Orsomarso, losco figuro che da anni si aggira nelle tetre stanze del governo regionale e (da poco) nazionale. Il prode Orsomarso, dopo aver costretto la Regione Calabria a pagare salate multe all’Unione Europea per la mala gestione del ciclo dei rifiuti prorogando tra l’altro di volta in volta lo stato d’emergenza che consentiva di bypassare le normative per la tutela dell’ambiente, dopo aver banchettato alle spalle dei cittadini calabresi insieme al Governatore Scopelliti, i cui intrallazzi mafiosi sono ormai noti a tutti, svela il suo vero volto da nostalgico fascista aggregandosi nel 2015 ad Azione Nazionale, organizzazione di estrema destra presieduta all’epoca da Pasquale Viespoli, ex MSI (movimento di estrema destra, neofascista, protagonista di numerose aggressioni squadriste), passando, poi, al partito di Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia), anch’esso legato agli ambienti della destra reazionaria, che foraggia l’odio verso “il più povero, lo “straniero”, l’omofobia e che non molto tempo fa prometteva di intitolare una via di Roma a Giorgio Almirante (che non ha bisogno di presentazioni).
È ridicolo sentire un neo-fascista ed esponenti di un ceto politico che ha devastato il nostro territorio fare lezioni di democrazia per difendere gli interessi dei loro fedelissimi in corsa nella competizione elettorale. Allo stesso modo risultano ridicole le associazioni universitarie che, in occasione delle elezioni, tentano di rifarsi il trucco con mascheroni da “democratici” che celano in realtà ghigni arroganti e ignoranti tipici dei “primi della classe”, tipici di chi da anni specula sulle tasche degli studenti.
PROGETTO AZADÌ