Aeroporto di Reggio, dopo il Milano-Linate “traballa” anche il volo per Roma. Braccio di ferro Ita-Regione

Tante incognite per la stagione autunno-inverno dell’Aeroporto dello Stretto. Ita-Airways, l’ex compagnia di bandiera che per anni è stata presente in regime di monopolio all’interno dello scalo, sta rivedendo la sua offerta commerciale. Dopo aver drasticamente ridotto da tre a uno i collegamenti con Linate adesso interviene anche sul numero delle tratte con Roma. Non viene più garantito l’ultimo volo quello in partenza da Fiumicino alle 21.45, che consentiva di andare e rientrare nella stessa giornata, un collegamento prezioso per i pazienti emigranti della sanità, per i professionisti, per i viaggiatori. Nel silenzio Ita ha deciso di cancellare il volo serale per alcuni giorni. Il nuovo calendario secondo le previsioni della compagnia dovrebbe entrare in vigore già dal 1° novembre e nei giorni 8, 15, 24, 29. Quindi di conseguenza anche il primo volo diretto a Fiumicino dei giorni successivi non ci sarà. Uno scenario che potrebbe proseguire anche per i mesi successivi. Le ragioni? Si parla di mancanza di macchine, di manutenzione di aerei, con la decisione di destinare su altre rotte quelli disponibili, di motivi operativi.

Ma la decisione ha tanto di sapore di un braccio di ferro per avere gli incentivi con cui la Regione ha “persuaso” la compagnia low cost Ryanair ad arrivare al Tito Minniti. Operazione che ha avviato una vera e propria primavera per l’aeroporto dello Stretto che continua a registrare sempre nuovi record. Operazione che ha anche “smascherato” le tante scuse che in questi anni hanno tenuto in ostaggio lo sviluppo dello scalo, dietro le limitazioni della pista.

La decisione della Regione di abolire l’addizionale comunale per i passeggeri in partenza dal 1° agosto 2024, per incentivare le compagnie aeree a operare pià rotte e ad attrarre maggiori investimenti e turismo si è rivelato utile. Ma ha alimentato i malumori della compagnia fi bandiera che forse rivendica incentivi. Il tutto si consuma nel silenzio tanto della società di gestione degli aeroporti calabresi, la Sacal, che della stessa compagnia, e come sempre a rimetterci sono i cittadini che vedono limitarsi il diritto alla mobilità. Fonte: Gazzetta del Sud