Alarico e il turismo culturale, Sangineto chiede i dati degli ultimi 5 anni

Battista Sangineto al TG3

Il professor Battista Sangineto è andato, ancora una volta, al TG3 Calabria per rispondere, in buona sostanza, alla domanda: perché Occhiuto ha questa ossessione per Alarico ed il suo tesoro?

Il professore, pur non essendo uno psichiatra, ma un archeologo, ha cercato di rispondere come ha potuto immaginando che il sindaco pensi di ricavarne una grande notorietà facendo andare la città, e se stesso, sulle pagine dei giornali di tutto il mondo.

Battista Sangineto ha, però, ribadito che la convinzione, comunemente diffusa, che conduce a pensare che sia meglio che se ne parli, non importa come, purché se ne parli, non è lontanamente applicabile a questo caso perché sia Gian Antonio Stella del Corsera, sia James Bone del Times, sia Thomas Mackinson del Fatto Quotidiano hanno preso, garbatamente, per i fondelli il sindaco e la sua intrapresa archeologica.

alarico e mystère Ad una domanda della giornalista Mariavittoria Morano riguardo all’ubicazione della tomba che, secondo il recente markettone fatto da Sette, potrebbe trovarsi in quattro siti diversi, il professore ha risposto che non solo non c’è alcuna prova o indizio della sepoltura, ma che, per di più, avendo fatto dei sopralluoghi nei primi anni ‘90 su quei siti, su richiesta dell’allora Soprintendente, non trovò traccia né di frequentazione coeva alla morte di Alarico, né di frequentazione precedente o successiva.

Una evidente bufala, insomma, una favola per bambini.

Sangineto ha continuato dicendo che sia il sindaco, sia il soprintendente, invece di cercare un tesoro inesistente contenuto in una tomba introvabile, avrebbero il dovere istituzionale di tutelare e valorizzare i tanti resti archeologici esistenti nel centro storico di Cosenza che sono già alla luce come quelli della domus romana di Piazzetta Toscano che, invece, versa nelle miserevoli condizioni che tutti ormai conoscono.

toscano9Ha insistito nel dire che, invece di imbarcarsi in una ricerca improbabile, avrebbero il dovere istituzionale di tutelare e valorizzare il centro storico che continua a crollare e ad implodere alle prime piogge.

Ha concluso -rispondendo anche alla convinzione che tutto questo battage pubblicitario sul barbaro invasore abbia portato ad un aumento dei turisti- con una richiesta di dati certi concernenti la presunta crescita del turismo.

“Qualcuno è in possesso di una statistica dell’andamento, negli ultimi cinque anni alariciani, dei pernottamenti in città che certifichi l’aumento del turismo culturale? Io non ne sono a conoscenza, ma se qualcuno dell’Amministrazione ce l’avesse, sono convinto che l’avrebbe sbandierata senza indugio”.