lunedì, Maggio 13, 2024
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Alfano e quella strana e inopportuna proposta a Gratteri (di Bruno Palermo)

di Bruno Palermo

“Abbiamo chiesto al Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri di dare una mano di aiuto al Governo e allo Stato italiano nel sostegno di importanti lavori che saremo chiamati a fare presiedendo l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa il prossimo anno”.

Parole e musica di Angelino Alfano, attuale ministro degli Esteri e già ministro dell’Interno. Per inciso, da cantante avrebbe fatto meno danni. Erano giorni che ci chiedevamo il perché di questa visita in Calabria del miracolato della politica Alfano. Giorni in cui abbiamo fatto le ipotesi più disparate: dall’avere la sfera magica per i ballottaggi a incontri più o meno istituzionali.

Attenzione, Angelino Alfano non viene in Calabria in quanto ministro, anche perché significherebbe considerare la Calabria all’estero, come fanno molti, ma come rappresentante politico. Agisce, però da ministro quando propone l’incarico all’Osce a Nicola Gratteri. Comunque sia, finalmente abbiamo capito il motivo della sua venuta nelle Calabrie: provare a trovare assicurazioni? Lui, scaricato da Renzi, scaricato dal Governo, scaricato anche da qualche fidato amico. Certo, ufficialmente è venuto ad inaugurare nuovi circoli del suo partito politico, ma davvero i calabresi devono credere e ingoiare tutto? Davvero nessuno si pone queste domande?

Guarda caso la visita, quasi a sorpresa, di Alfano arriva ad un mese esatto dell’operazione Jonny che ha falciato la Misericordia di Isola Capo Rizzuto e svelato un sistema che, secondo l’accusa, ha portato a fagocitare milioni di euro di soldi pubblici con l’aggravante di essere al servizio della cosca di ‘ndrangheta degli Arena, tutto a discapito di migranti e richiedenti asilo politico.

Tra gli arrestati anche persone molto vicine ad Angelino Alfano, talmente vicine da farsi fotografare quasi a braccetto ad una convention di Ncd. Talmente vicine da nominare direttore del centro di accoglienza di Lampedusa un parente stretto di un congiunto del ministro. Al suo ex ministero, ora retto da Marco Minniti, più di qualcuno sta passando notti insonni, aspettandosi da un momento all’altro che l’inchiesta Jonny possa avere un seguito. Coincidenze o meno, questa operazione viene effettuata sotto la guida del Procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri che in una intervista dice pure: “Ho dovuto gridare un anno per fare eseguire questa operazione”. Lo stesso Gratteri al quale oggi Angelino Alfano offre un importante riconoscimento internazionale.

Avanti: chi pensa che non ci siano retropensieri su questa cosa? Chi ha il coraggio di dire che sono due cose sganciate? Certo, Gratteri si è affrettato a dire che non vuole remunerazioni e che, al contrario, vuole pieni poteri e ampi margini di movimento.

Badate che è lo stesso Gratteri che aveva aspramente criticato Alfano al tempo delle “Antenne antimafia a Teheran” del ministro Alfano. Ora vorremmo capire cosa accadrà. Siamo sicuri che Nicola Gratteri non si farà assolutamente influenzare da niente e nessuno e porterà a termine anche la parte dell’inchiesta Jonny che riguarda i colletti bianchi. Ma lasciateci il beneficio del dubbio sull’opportunità di quanto accaduto ieri in Calabria.

Fonte: Crotone News