Alto Jonio. I debosciati “festeggiano” a Sibari, gli agricoltori protestano per la crisi idrica: manifestazioni a Rocca Imperiale e a Trebisacce

Questa mattina, sull’Alto Jonio cosentino, si svolgeranno due manifestazioni di protesta – a Rocca Imperiale e a Trebisacce – per l’invereconda crisi idrica alla quale sono costretti a fare fronte gli agricoltori. E mentre i debosciati parassiti della corte dei miracoli di Robertino Occhiuto gozzovigliano a vino (avariato) a Sibari in uno scenario da basso impero, i contadini gliene dicono e gliene diranno di tutti i colori.

“… Noi agricoltori di Francavilla Marittima siamo disperati: senz’acqua si sta compromettendo il raccolto di quest’anno e quello dell’anno prossimo di olive e agrumi. Vorremmo sapere quando scatterà lo stato di calamità. Assessore Gallo, pensi solo a  Vinitaly e alle sagre, sei la rovina di tutti gli agricoltori e vuoi fare il superman de stacippa della Calabria… ricordati che la Calabria viaggia da sola nel mondo e di sicuro non grazie a te che sembri un rappresentante di vini con quel trolley ridicoli che ti porti appresso e ricordati di far pulire i fiumi, non aspettare a disgrazie e non pensare solo ai tuoi amici… Ricordati che prima o poi qualcuno tirerà fuori anche le tue responsabilità penali…”. 

Anche Rifondazione Comunista recentemente non gliele ha mandate a dire a ‘sta gentaglia…

“Nuova estate, antica emergenza. Ancora una volta l’Alto Jonio si riscopre periferia delle periferie quando si tratta di affrontare una qualunque problematica territoriale. La crisi idrica, è vero, colpisce tutte le regioni meridionali, compresa la vicina Basilicata: tuttavia, se altrove la situazione è grave, qui a nord del Crati lo stato dell’arte è comatoso.

Decenni di pessima gestione dell’approvvigionamento idrico sono i classici nodi che adesso vengono al pettine. Già nella scorsa stagione estiva i coltivatori dell’Alto Jonio sono stati testimoni dei due pesi e delle mille misure con cui talune istituzioni regionali hanno affrontato la questione: da qualche settimana si replica. Così, soprattutto, per ciò che concerne i turni irrigui.

E mentre il comparto agricolo della confinante Basilicata, nonostante tutto, riesce a sopravvivere in forza del doppio turno di approvvigionamento settimanale quasi sempre garantito da qui a settembre, al di qua del confine materano i nostri produttori medi e piccoli sono già fortunati se possono usufruire dell’acqua per poche ore a settimana e con turnazioni complicate da seguire e da sfruttare in modo quanto meno sufficiente.

Il tutto in un territorio del Cosentino che vanta prodotti di pregio nel campo agricolo: dal limone di Rocca Imperiale al Biondo di Trebisacce. Un comparto, quello agricolo, che a gran voce esige rispetto e attenzioni, non fosse altro che per tutelare le tradizioni e il potenziale economico di un settore che è abbandonato a sé stesso e rischia una crisi anche occupazionale drammatica.

La vocazione agricola dell’Alto Jonio non merita l’approssimazione con cui la Regione Calabria si “accorge” del problema idrico puntualmente e soltanto a ogni inizio di luglio. Una questione simile va affrontata per tempo con una programmazione che a Catanzaro non c’è da anni e che mortifica il territorio…”.