Alto Tirreno Cosentino, appalti e massoneria: chiuse le indagini, due capi di imputazione “omissati”

Paola (Cosenza) – La Procura di Paola (Cosenza) ha chiuso l’inchiesta sul presunto cartello di imprese che avrebbe condizionato alcuni appalti nell’area dell’Alto Tirreno cosentino, nei confronti di sedici persone. Tra gli indagati spiccano Luigi Cristofaro e Luigi Del Vecchio che, per l’accusa, sarebbero stati “promotori e capi dei un vero e proprio cartello di professionisti che mira ad eludere le regole della libera concorrenza e trasparenza degli appalti al fine di ottenere il legittimamente l’aggiudicazione e dividerne gli importi tra tutti gli associati”. In particolare, secondo l’accusa, ciò “sarebbe avvenuto attraverso la presentazione di offerte precedentemente concordate tra gruppi formalmente distinti ma tutti agenti per conto dell’organizzazione. Nello specifico il programma criminoso prevedeva di partecipare a numerose gare d’appalto indette da enti comunali”.

L’avviso di conclusione delle indagini riporta due capi d’imputazione omissati per i quali la Procura continua a indagare, in merito all’esistenza di una loggia segreta collegata, in qualche modo, alle presunte attività illecite. Tre degli indagati sono stati accusati anche di aver falsificato le firme dell’ex sindaco di Belvedere Marittimo e due ingegneri.
I sedici indagati sono: Luigi Cristofaro, Antonio Del Vecchio, Giuseppe Del Vecchio, Maria Grazia Melega, Francesco Esposito, Paola Di Stio, Vincenzo Cristofaro, Silvano Cairo, Giuseppe D’Alessandro, Giuseppe Marsico, Marco Liporace, Giampiero D’Alessandro, Maria Petrone, Raffaele Grosso Ciponte, Giuseppe Caroprese e Giuseppe Amodeo.